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Le icone contemporanee di Obey per la mostra evento di Sarzana

Il lavoro del creatore del ritratto di Barack Obama che diventò simbolo del cambiamento nel 2008 alla Fortezza Firmafede. Appassionato di diritti civili, dalla condizione femminile a Black Lives Matter per arrivare alla difesa dell'ambiente, Shepard Fairey è uno degli artisti più influenti al mondo. "Piace agli antagonisti, ai giovani e agli skaters, ma anche al collezionismo adulto, ai leader della politica ed è citato dai Nobel per l'economia".

Obey, "Hope", 2008

“Your images have a profound effect on people, whether seen in a gallery or in a stop sign”. Così Barack Obama ringraziava il 22 febbraio del 2008 l’artista Shepard Fairey, che lo aveva ritratto in quattro colori creando un’immagine di potenza globale. La lettera firmata è esposta accanto ad “Hope”, l’opera di Obey che è uno dei pezzi della mostra che sabato 11 dicembre 2021 apre a Sarzana presso la Fortezza Firmafede. Una serie di serigrafie e litografie provenienti da collezioni private che danno la staffetta ideale a Banksy, che negli stessi spazi ha portato oltre diecimila visitatori iniziando quello che può diventare un vero e proprio filone.

Da street art a street art nel solco della contemporaneità con le opere del 51enne statunitense. La formula è la stessa d’altra parte, sia per la location che per la produzione, targata MetaMorfosi con il sostegno del Comune di Sarzana e il patrocinio della Regione Liguria e della Direzione regionale Musei Liguria del Mibact, e per i curatori, ancora Stefano Antonelli e Gianluca Marziani. “Obey è un artista che lavora su una sorta di continua moltiplicazione identitaria del suo linguaggio – dirà quest’ultimo -. Coglie istanze globali come la condizione della donna, l’ambiente, il sociale, le marginalità e tutto ciò che ha bisogno di un approccio più democratico e sensibile. Un’attività che ha nella carta il sistema circolatorio, ma con un approccio social-mediatico. Un linguaggio liquido che coglie istanze non solo generazionali. Infatti piace agli antagonisti, ai giovani e agli skaters, ma anche al collezionismo adulto, ai leader della politica ed è citato dai Nobel per l’economia”.

 

Il percorso creato prendere piede dall’icona creata con il wrestler Andre The Giant fino ad arrivare ai campioni dei diritti civili celebrati nei suoi ritratti. L’omaggio agli operatori sanitari che hanno combattuto la pandemia, lo scrittore William C. Anderson volto del movimenti Black Lives Matter, l’attività per i diritti civili Angela Yvonne Davis, per anni in carcere con l’accusa di omicidio e infine assolta con formula piena, Maribel Gonzalez e la sua opera di educatrice contro la xenofobia ed i sentimenti anti immigrati. C’è Obama ed è immancabile la Marianne omaggio alla Francia ferita dagli attentati di Parigi del 2015 che Macron espose all’Eliseo il giorno dopo la sua elezione. E ancora Amanda Nguyen con la sua lotta per i diritti delle persone vittime di delitti a sfondo sessuale e padre Greg Boyle, che prova a dare una nuova vita agli ex membri delle gang criminali.

 

“Shepard Feary è stato un precursore, ha iniziato queste battaglia quando non erano ancora al centro del dibattito pubblico. Occupa uno spazio politico, ma non ideologico – dice Pietro Folena, presidente di MetaMorfosi -. E’ di facile comprensione per il grande pubblico, perché le sue immagini sono iconografiche ed evocative, ma non per questo superficiali. Sono “internazional-popolari” per così dire. Artisticamente riprende la grande tradizione muralista centroamericano, ma anche come l’esempio dell’arte socialista dell’Unione Sovietica e della Cina. Rovesciandone però il significato: dove c’era arte di celebrazione del potere, questa è arte di critica del potere”.

 

“Obey – We the Future” è il titolo scelto, l’allestimento opera di Elisa Infantino. Viene pubblicato un catalogo, edito da SAGEP. “Una mostra di grandissimo fascino – l’entusiasmo della sindaca Cristina Ponzanelli -. Stiamo facendo tantissimi sforzi per rendere questo uno spazio dedicato all’arte, a mostre di artisti locali e internazionali di grandissimo spessore. Obey – We the Future crediamo possa rappresentare bene il futuro della nostra città, orgogliosa del proprio passato ma che guarda avanti e vuole essere motore culturale di tutto il territorio. Abbiamo calendarizzato mostre anche in mesi difficili ed i numeri ci hanno dato ragione”. La chicca è rappresentata da un’opera, nell’ultima sala, firmata da Manu Chao la scorsa estate quando venne per un partecipatissimo concerto. Sarà visitabile fino al 27 marzo 2022.

 

 

 

OBEY
WE THE FUTURE
The art of Shepard Fairey
A cura di Gianluca Marziani e Stefano Antonelli
Prodotta e organizzata da Associazione MetaMorfosi
con il sostegno del Comune di Sarzana
il patrocinio della Regione Liguria e della Direzione Regionale Musei Liguria del Mibact

Fortezza Firmafede
Sarzana
11 dicembre 2021 – 27 marzo 2022

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