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Forza Italia: “Turbogas, uno schiaffo alla città di cui Peracchini è il primo responsabile”

"Ora la palla passa al governatore Toti".

Centrale ENEL e zona industriale

“Comunque la si possa pensare. Ambientalisti o meno. Il decreto firmato ieri sera dal Ministro per la transizione che di fatto da il via libera alla trasformazione a turbogas della centrale Enel della Spezia è uno schiaffo irrispettoso verso tutta la città…e di questo Peracchini è il primo responsabile anche se ora tenta di buttarla in caciara additando colpevoli vari in forze politiche o loro esponenti. Vi spieghiamo il perché. E’ sempre bene ricordare il corso degli eventi: fu proprio Peracchini che prima ancora che Enel si fosse espressa, né tanto meno presentato un progetto, inserì il turbogas in una sua mozione di maggioranza; mozione che portò alla rottura con un suo consigliere (Baldino Caratozzolo) che ritirò da quella mozione la sua firma abbandonando anche la seduta. Poi il prode Sindaco fece inversione a U arrivando a presentare in fretta e furia un documento volto a modificare il Puc di quella zona, onde determinare che nell’area Enel non si potesse più produrre energia tramite fonti fossili, facendo cioè esattamente quello il medesimo suo consigliere ormai divenuto ex suo,gli aveva richiesto molti mesi prima, ricevendo però un netto rifiuto. Anche in quella occasione, in cui si imbrogliava palesemente la buona fede di una città attraverso un provvedimento evidentemente ormai inutile e volto solo ad aggiudicarsi consensi, sia Baldino Caratozzolo che la nostra attuale consigliera Nobili uscivano per protesta dall’aula. Peccato infatti che quando la variante la voleva Baldino Caratozzolo, Enel non aveva ancora presentato il suo progetto di trasformazione e dunque almeno politicamente il gesto avrebbe avuto ben altra forza e consistenza, pur rimanendo il tema energetico strategico e quindi totalmente nelle mani dello Stato”. Così in una nota diffusa da Forza Italia.

“Ci sarebbe poi da ricordare lo strano comportamento del governatore Toti – si legge ancora -, prima favorevole al turbogas, come apertamente dichiarato in una riunione indetta dalle confederazioni sindacali poco dopo la presentazione da parte di Enel del progetto. Per poi divenire man mano che il tempo passava sempre più enigmatico al pari di una sfinge egizia con affermazioni di volta in volta tutte da decriptare. I fatti comunque parlano chiaro. Il governatore più volte invitato dal nostro consigliere Caratozzolo oltre che dalle altre forze di opposizione a presentarsi in commissione ambiente per riferirci su un tema così importante e sentito sul territorio quale Enel, su una cosa è stato chiaro: quella di non voler venire. E infatti nessuno mai lo ha visto né sentito. Parla con la stampa ma non con la massima istituzione del territorio ovvero il consiglio comunale. Di più. Tale decisione di non volerci parlare è stata di fatto ribadita anche dopo che il suo consiglio regionale alla unanimità votava un ordine del giorno nel quale di fatto si esprimeva netta contrarietà alla trasformazione a turbogas della Eugenio Montale. Cosa non ci vuole spiegare Toti? Ora infatti, dopo la firma del decreto da parte del ministero la palla passa proprio al governatore. Quella, e non le dichiarazioni isteriche del sindaco Peracchini, è l’ultima frontiera. La linea Maginot spezzina valicata la quale ancora una volta il territorio avrà perso. E non già per colpa di questo o quel partito, perché comunque la si pensi è chiaro che Roma deve gestire gli interessi nazionali e sovranazionali che impongono di garantire comunque sia alla rete elettrica un determinato numero di megawatt. La colpa invece sarà ancora una volta della politica locale sempre poco chiara e poco trasparente in questa come in molte altre vicende (vedi caso 158 oss) oltre che di quei politici spezzini che da tempo vivono in parlamento e che evidentemente male rappresentano gli interessi della nostra gente”.

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