Una stanza celeste che potrà ospitare grandi e piccoli in una situazione di forte difficoltà in quanto vittime di violenza. Si presenta così la nuova sala per audizioni protette a disposizione della Questura della Spezia inaugurata questa mattina alla presenza delle autorità civili e religiose. Un’esigenza colta in primis dalla Squadra mobile e dalla Divisione anticrimine poi resa realtà dall’ex questora Silvia Burdese e oggi inaugurata dalla dottoressa Lilia Fredella che ha colto il testimone pochi mesi fa. Nel corso del breve incontro lo spazio è stato dedicato idealmente al giovanissimo Antonio Trotta, 34 anni, funzionario della Divisione anticrimine di Catanzaro colto da un malore durante un servizio di scorta ai tifosi del Foggia.

“Il primo ringraziamento va alla dottoressa Burdese che ha costruito questo progetto – ha detto la questora Fredella -, ha trovato il finanziamento, chiesto consulenze. Io prendo solo il merito di ciò che lei è riuscita a portare avanti. Il pensiero condiviso è che questa stanza debba essere usata pochissimo, purtroppo sappiamo che i dati ci mostrano situazioni molto diverse, sono in aumento e non sappiamo se sono dettati dall’alacre lavoro delle forze dell’ordine oppure se dell’emersione di ciò che rimaneva sconosciuto. Il nostro lavoro è a più fasi, parte dalle Volanti che colgono le prime segnalazioni”.
Tra gli interventi anche quello di Gianpaolo Orditura dirigente della Divisione Anticrimine e il dirigente della Squadra mobile Lorenzo Mulas. “Questa stanza è il passaggio di un percorso permanente – ha spiegato Orditura – e rappresenta l’aspetto di ascolto di una situazione già pervenuta e che potrebbe trasformarsi in patologia. Noi siamo già al lavoro su tutto ciò che è la cultura della prevenzione sui fenomeni di abusi e violenza delle fasce deboli. Abbiamo analizzato i dati statistici, quello nazionale segna un incremento dei reati sentinella (stalking e violenza domestica, NdR) del 20 per cento. In provincia della Spezia c’è un incremento delle violenze sessuali, questo ci deve far riflettere. Il nostro auspicio è che il dato sia supportato da un’emersione del reato, ossia che ci siano più denunce. Questo passaggio ci aiuta a creare un momento più tutelato per permettere alle vittime di trovare un ambiente più agevole. In materia di prevenzione si sono triplicate le misure rispetto al 2020. Gli ammonimenti per violenza domestica sono saliti da 6 a 18. Stabile il dato degli ammonimenti per stalking, sono 10. Noi cerchiamo di intervenire immediatamente perché intercettare il disagio permette di analizzarlo e affrontarlo prima che arrivi ad una situazione ancora più grave”.
Il dirigente Mulas ha aggiunto: “L’ideazione di questa sala nasce da un disagio, quello provato dagli operatori della Squadra mobile che dovendo assistere persone vittime di reato dovevano farlo in ambienti freddi. Abbiamo capito che si sarebbero potuti venire a creare fenomeni di vittimizzazione secondaria e di infliggere ulteriori sofferenze alle vittime. Questa sala deve essere un cambiamento di filosofia, si tratta di un ambiente sereno, accogliente pulito dove trovare riparo e sentirsi al sicuro, un segno tangibile della sensibilità e della vicinanza che la Polizia di Stato vuole trasmettere alle vittime di questi reati sgradevoli”.
A margine della presentazione la psicologa Chiara Fregoso ha aggiunto: “La stanza è stata pensata per rendere un momento molto difficile, come l’apertura ad un trauma subito, il più delicato possibile. Delicatezza è la parola più adeguata all’interno di un ambito di grande violenza e aggressività, è per questo motivo che la stanza si presenta con dettagli semplici e pensati per fare in modo che la persona possa sentirsi accolta e libera di parlare di qualcosa su cui è difficile aprirsi”.