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Stonewallsforlife, iniziano i lavori di pulizia all’anfiteatro di Manarola

I proprietari dei terreni di questo primo lotto sono circa una trentina ed è stata la Fondazione Manarola Cinque Terre a seguire le fasi di ricerca dei proprietari e di stipula delle autorizzazioni per ottenere la disponibilità dei terreni e procedere così con l’esecuzione delle opere. Bianchi: "Così si reinterpeta con strumenti moderni l’efficacia della tecnica costruttiva a muro a secco".

Stonewallsforlife: l'area d'intervento

Entra nel vivo il progetto Stonewallsforlife che, partito nel luglio del 2019, prevede in cinque anni il recupero e il ripristino di oltre cinque ettari di terrazzamenti a Manarola per aumentare la resilienza del territorio ai cambiamenti climatici. Nei giorni scorsi si è concluso l’iter di assegnazione dei lavori del primo lotto all’interno del sito pilota, l’anfiteatro di Manarola, con l’obiettivo di rimuovere la vegetazione invadente dai terreni e poter così verificare lo stato di conservazione delle murature di fascia per procedere, successivamente, con il ripristino dei muri a secco. A progetto completato è prevista la messa a coltura dei terreni con impianti a vigneto e altri tipi di colture. Le aziende agricole incaricate (selezionate attraverso l’elenco dei soggetti abilitati dall’Ente Parco ad eseguire interventi sul territorio previa pubblicazione di bando) avranno novanta giorni di tempo per pulire i terreni incolti dalla vegetazione presente, principalmente macchia mediterranea (erica, ginestra e altri). Complessivamente, l’importo dei lavori corrisponde a circa 23.000 euro. La superficie interessata dal primo intervento è di 8.110 metri quadrati (suddiviso in due sub-lotti 2A: 3.924 metri quadrati 2B: 4186 metri quadrati) che corrispondono a 55 particelle catastali, ognuna con una superficie media di 147 metri quadrati.

I proprietari dei terreni di questo primo lotto sono circa una trentina, ed è stata la Fondazione Manarola Cinque Terre – tra i partner del progetto – a seguire le fasi di ricerca dei proprietari e di stipula delle autorizzazioni per ottenere la disponibilità dei terreni e procedere così con l’esecuzione delle opere. Un lavoro particolarmente complesso vista l’estrema micro-parcellizzazione del territorio e la difficoltà a cui si è dovuto far fronte nell’individuare e contattare i proprietari degli appezzamenti. La fase preparatoria è stata svolta dall’Ente Parco Cinque Terre e dal DISTAV – Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Genova che si sono occupati di tracciare un quadro conoscitivo del comprensorio (rilevamento geomorfologico e geologico di dettaglio) utile per poi decidere quali interventi realizzare per rendere più sicuro il territorio alle spalle dell’abitato di Manarola. “La lotta ai cambiamenti climatici necessita di approcci innovativi capaci di integrare i saperi scientifici con quelli tradizionali. – ha detto Donatella Bianchi, presidente del Parco nazionale delle Cinque Terre – Stonewallsforlife è un esempio concreto dell’attuazione di questo paradigma, reinterpretando in chiave attuale e con moderni strumenti di monitoraggio, l’efficacia della tecnica costruttiva a muro a secco per il mantenimento degli equilibri geo idrologici del territorio delle Cinque Terre. L’avvio della pulizia dei terreni a cura delle aziende agricole locali, a cui seguiranno le fasi di ricostruzione dei terrazzamenti e la loro messa a coltura è un ulteriore valore aggiunto del progetto che evidenzia l’efficacia di una agricoltura multifunzionale e restituisce la centralità all’uomo nell’opera di costruzione e salvaguardia del paesaggio”.

Obiettivo del progetto europeo LIFE è dimostrare come l’antica tecnologia dei muri a secco possa essere utilizzata per aumentare la resilienza del territorio ai cambiamenti climatici. Tecniche costruttive e sistemi di monitoraggio innovativi saranno utilizzati per ripristinare un’area terrazzata abbandonata di oltre 5 ettari (4000 m2 di superficie di muri a secco) in un sito dimostrativo nelle Cinque Terre: l’anfiteatro di Manarola. Costruttori esperti terranno corsi di formazione per migranti e disoccupati per insegnare loro la posa e la manutenzione dei muri a secco. Grazie alla mediazione della Fondazione Manarola, le aree recuperate saranno affittate con contratti a lungo termine ad aziende agricole locali che si impegneranno per la loro manutenzione. Studi preparatori scientifici, tecnici e socioeconomici verranno condotti per garantire la trasferibilità del modello proposto da Stonewallsforlife in altri siti con condizioni diverse, sia all’interno del Parco Nazionale delle Cinque Terre che nel Parco del Garraf in Catalogna.

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