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Nuovo ospedale

Revocati 23,7 milioni per Felettino. Natale: “Chi paga questi disastri?”. Regione: “Nessuna ripercussione”

L'interrogazione del consigliere regionale Pd e la replica dell'amministrazione regionale.

Nuovo ospedale Felettino

Nuovo ospedale del Felettino tra i temi toccati oggi in consiglio regionale, complice un’interrogazione presentata dal consigliere del Partito democratico Davide Natale, sottoscritta da tutto il gruppo Pd-Art.1, in cui il politico spezzino ha chiesto alla giunta quali ripercussioni vi siano sulla struttura finanziaria a supporto della realizzazione del nosocomio in relazione al fatto che, così l’interrogazione, recentemente è stato pubblicato il Decreto del Ministero della Salute, emanato di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, del 13 agosto scorso che, a seguito della ricognizione dei finanziamenti assegnati, toglie dalle disposizioni di alcune regioni delle somme per interventi di ammodernamento tecnologico ed edilizio per alcuni ospedali; tra queste vi sono le risorse destinate alla Regione Liguria che erano state assegnate ad integrazione per la realizzazione del nuovo Ospedale del Felettino”, somma pari a 23 milioni e 750mila euro.

“La revoca di 23 milioni e 750mila euro, risorse inserite nell’Accordo di programma del maggio 2017 come integrazione del finanziamento ex art.20 è stata richiesta dalla Regione al Ministero della Salute e al Ministero dell’Economia e delle Finanze – ha risposto per la giunta l’assessore Marco Scajola, su delega del presidente Toti, titolare della Sanità -. In data 6 novembre 2019, per gravi inadempienze contrattuali, è stato risolto il contratto con l’impresa Pessina Costruzioni, mandataria dell’ATI aggiudicataria dei lavori di costruzione dell’ospedale. Tale risoluzione è stata comunicata al Ministero della Salute il 29 novembre 2019. Il 28 gennaio 2020 il Ministero della Salute ha comunicato alla Regione che il suddetto finanziamento integrativo sarebbe stato revocato nel caso in cui la domanda di ammissione al finanziamento presentata entro 36 mesi dalla sottoscrizione dell’accordo, cioè entro l’11 maggio 2020, fosse stata giudicata non ammissibile a causa dell’interruzione nell’attuazione dell’intervento dovuta alla risoluzione del contratto di appalto. Con la deliberazione 123 del 24 febbraio 2020, ad oggetto ‘Indirizzi operativi ad Alisa e all’Asl5 finalizzati al riavvio della procedura di costruzione del nuovo ospedale della Speziai, la giunta regionale ha avviato il nuovo percorso di analisi necessario per definire la nuova e migliore tipologia di appalto per la realizzazione dell’ospedale Felettino. Conseguentemente, in data 4 marzo 2020, la Regione ha comunicato al Ministero della Salute l’insussistenza delle condizioni necessarie ad ottenere l’ammissione a finanziamento dell’integrazione finanziaria dell’intervento di realizzazione del nuovo ospedale della Spezia – di cui all’Accordo di Programma del 2017, per 23 milioni e 750mila euro a carico dello Stato), entro i termini previsti dallo stesso accordo, e ne ha chiesto la revoca al fine di poter rifinalizzare tali risorse ad altri interventi necessari per la riqualificazione della rete ospedaliera”.

Con delibera dell’agosto 2020, quindi, prosegue la replica della Regione, la giunta ha, appunto, rifinalizzato i 23 milioni e 750mila euro “verso l’adeguamento normativo (antincendio e antisismico) dei presidi ospedalieri regionali, la riqualificazione dell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, a ristrutturazione dei Padiglioni storici del Policlinico San Martino Martino e l’integrazione finanziaria per la realizzazione dei nuovo ospedale Galliera. Successivamente, con delibera del 19 marzo 2021, la giunta regionale ha approvato il percorso individuato dalla Asl5, definito con il supporto di Ire S.p.A. e Cassa Depositi e Prestiti, comprendente la revisione progettuale del nuovo ospedale e la definizione della concessione di costruzione e gestione quale miglior strumento di partenariato pubblico-privato per il superamento delle criticità, conseguenti alla risoluzione del contratto di appalto, e il riavvio della procedura di realizzazione del nuovo ospedale della Spezia con l’utilizzo delle risorse statali e regionali disponibili”. Nella risposta si ricorda che il progetto del nuovo ospedale della Spezia, aggiornato e revisionato a fine febbraio del 2021, ha un costo totale di circa 264 milioni 373mila euro, come da Quadro Economico del progetto di fattibilità tecnica ed economica. Un ammontare, ricorda la giunta, così ripartito: oltre 104mila euro di finanziamento statale, oltre 86mila euro a carico del privato, oltre 74mila carico della Regione. L’ente, inoltre, potrà prevedere la sostituzione della sua quota di oltre 74 milioni e rotti “con le risorse dedicate all’edilizia sanitaria assegnate alla Liguria con il riparto di cui ai commi 442 e 443 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2020, n. 178, Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2021 e bilancio pluriennale per il triennio 2021-2023, da attivare previa sottoscrizione di Accordo di Programma con i Ministeri competenti”. E oltre al contributo pubblico, si rammenta, il Piano economico finanziario “prevede un canone di disponibilità medio annuo a carico della Asl 5, nella fase di gestione e per una durata 25 anni e mezzo, di circa 14,8 milioni di euro (IVA compresa) che include anche la remunerazione dei costi di gestione e manutenzione ordinaria e straordinaria edile ed impiantistica dell’intero ospedale. Per la copertura di tale canone verranno utilizzate le risorse derivanti dal riparto del fondo sanitario regionale, i risparmi di gestione derivanti dalla dismissione dell’ospedale Sant’Andrea della Spezia e dalla sua eventuale valorizzazione nonché i risparmi derivanti dal recupero della mobilità passiva intra ed extra regionale della Asl5”.

La revoca dei 23 milioni e 750mila euro non ha ripercussioni sulla procedura di realizzazione del nuovo ospedale con la modalità del partenariato pubblico-privato individuata nella concessione di costruzione e gestione, in quanto la quota di contributo pubblico prevista nel Piano economico finanziario dello stesso partenariato, pari a 96 milioni di euro, rispetto all’investimento complessivo previsto dal Perf, pari a 198,5 milioni di euro, è già al limite massimo consentito dal D.Lgs. 50/2016 e cioè 49% dell’ammontare complessivo dell’investimento dello stesso Pef”, conclude la risposta regionale.

“La Regione – così il consigliere Natale in una nota – risolve il contratto con Pessina e perde 23 milioni e 750 mila euro per la costruzione del Nuovo Felettino. Chi pagherà questi disastri? Il cittadino spezzino, che avrà una sanità ancora più impoverita dal maxi canone annuale che l’Asl 5 dovrà pagare al privato che anticipa le risorse per la realizzazione dell’opera. Quei 23 milioni vanno cercati nella riqualificazione del Santa Corona di Pietra Ligure, nella ristrutturazione dei Padiglioni storici del Policlinico San Martino e nel nuovo ospedale Galliera. Infatti, in data 4/3/2020, la Regione ha comunicato al Ministero della Salute l’insussistenza delle condizioni necessarie ad ottenere l’ammissione a finanziamento dell’integrazione finanziaria dell’intervento di realizzazione del Felettino entro i termini previsti dall’Accordo di programma. Toti deve avere un conto in sospeso con i cittadini spezzini. Gli leva il sogno di potere avere una sanità che funziona”.

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