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Parco nazionale delle cinque terre

Il Parco alla Carta: verso un disciplinare della ristorazione. Bianchi: “Garantire un’offerta sempre più competitiva”

II 30 ottobre scorso è stato presentato il nuovo tassello del Marchio di Qualità Ambientale del Marchio nell’ambito della Carta Europea per il Turismo Sostenibile: il disciplinare dedicato alla ristorazione per connettere tutela ambientale, valorizzazione delle produzioni locali e conservazione del paesaggio.

Riomaggiore

Il Marchio di Qualità Ambientale del Parco, dopo aver certificato oltre 130 imprese del settore dell’ospitalità che si sono impegnate nel cammino tracciato dalla Carta Europea per il Turismo Sostenibile, si appresta ad un nuovo importante capitolo: quello dedicato alla creazione del disciplinare della ristorazione, settore che è la diretta espressione delle eccellenze ambientali e paesaggistiche delle Cinque Terre. Se ne è parlato martedì 30 novembre scorso, in occasione del Forum CETS organizzato in modalità in remoto dall’Ente Parco per presentare e condividere una prima stesura del documento, alla presenza di oltre 70 imprese del settore, Sindaci e associazioni di categoria.

In apertura dell’incontro, la presidente del Parco nazionale delle Cinque Terre Donatella Bianchi ha salutato questo ulteriore tassello della Carta Europea come un nuovo e importante passaggio che vede insieme pubblico e privato, Parco e comunità, in un percorso continuo di innalzamento della qualità dell’offerta e della messa a sistema di tutta la filiera turistica, in un’ottica di sostenibilità e di distintività territoriale. “Il disciplinare della ristorazione è parte di un processo più ampio, messo in atto dalla Carta Europea, uno strumento di governance che crea le condizioni per operare al meglio all’interno dell’area protetta, garantendo un’offerta sempre più competitiva, in un mondo sempre più globalizzato – Per garantire questa competitività a lungo termine e offrire occasioni concrete di rilancio delle imprese locali, rendendo efficace l’azione del Parco in tema di sostenibilità ambientale -conclude la Presidente – è indispensabile la partecipazione e la condivisione degli obiettivi con tutti gli operatori del settore turistico. Il disciplinare della ristorazione va dunque immaginato come un tassello all’interno del grande contenitore CETS, con l’ambizione di connettere e valorizzare tutte le eccellenze che il territorio può esprimere e, al contempo, rilanciare le attività tradizionali premiando le imprese impegnate nel rispetto dell’identità territoriale e nella tutela ambientale.”

Donatella Bianchi

Oggetto della Fase II della CETS, prerogativa dei Parchi come quello delle Cinque Terre già riconosciuti con l’attuazione della Fase I, è infatti stabilire con gli operatori economici del turismo, rapporti di collaborazione più strutturati e profiqui, certificando imprenditori ed aziende economiche del proprio territorio, a fronte di impegni sia verso l’ambiente sia verso la comunità, sottoscritti e misurabili nel tempo. La prima bozza di disciplinare della ristorazione, istruita attraverso un precedente incontro tecnico organizzato alla presenza dei Sindaci e delle associazioni di categoria del comparto agricolo e turistico è stata illustrata negli obiettivi e nelle modalità operative da Stefano Amoroso del Centro di Educazione Ambientale del Parco. Come evidenziato in questa prima stesura, il Marchio si rivolgerà alle imprese che offrono servizio di ristorazione con somministrazione, anche connesso alle aziende agricolegelaterie; pasticcerie; panifici e take away. A tutti è richiesto il massimo impegno nell’abbattimento delle emissioni e dei consumi energetici, nella valorizzazione delle produzioni locali, nello sviluppo e nella conservazione del patrimonio, nel potenziamento della conoscenza dell’area protetta. Particolare attenzione sarà riservata alla riduzione dei rifiuti, alla proposta di materie prime provenienti da filiera corta e sostenibile.

Le attività certificate secondo la metodologia adottata da Federparchi ed Europarc, dovranno rispettare un programma di azioni obbligatorie riguardanti la sostenibilità e una serie azioni di miglioramento da sviluppare nei tre anni successivi in base ad un Piano di Azione personalizzato. Oltre alla fase di scambio avvenuta nel corso dell’incontro – coordinato dal Direttore del Parco nazionale Patrizio Scarpellini – tutti gli attori coinvolti avranno l’opportunità, nei prossimi 15 giorni, di proporre integrazioni o modifiche al disciplinare anche attraverso uno specifico modulo pubblicato qui. L’obiettivo del Parco, una volta conclusa la fase di ascolto e di recepimento delle osservazioni, è quello di arrivare all’approvazione del disciplinare entro fine gennaio per poi passare al percorso di costruzione della certificazione delle aziende agricole locali, così da rafforzare ulteriormente il circolo virtuoso tra offerta di un turismo consapevole, valorizzazione delle produzioni locali e mantenimento del paesaggio agricolo. 

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