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Si chiede un tavolo con la politica

Fibrillazione a Leonardo, i metalmeccanici tornano in sciopero

Lunedì si fermano di nuovo i lavoratori, questa volta per otto ore. Ci sarà anche una manifestazione nazionale a Roma organizzata da FIOM e UILM, che chiamano allo sciopero tutti i siti del gruppo. FIM aderisce solo per le divisioni Sistemi Difesa e Aerostrutture. Profumo ieri a Genova: "Su Oto Melara faremo le cose ben fatte come ci chiede il governo".

Sciopero in Oto Melara, picchetto e corteo dei lavoratori per dire no alla vendita

I metalmeccanici dello stabilimento Leonardo della Spezia tornano ad incrociare le braccia. L’astensione dal lavoro, decisa da FIOM CGIL, UILM e FIM CISL, è indetta per lunedì 6 dicembre e durerà otto ore. “La cessione della business unit Sistemi Difesa è ormai una realtà. Un altro pezzo di industria fondamentale per il nostro Paese rischia di essere venduta e con essa verrà ceduto il dominio su un asset industriale e tecnologico strategico per la partecipazione dell’Italia alla creazione di una futura Difesa Europea. Dopo le cessioni di Ansaldo Breda e STS, già dimostratesi un errore, quella di Automation contro cui i compagni di Genova stanno ancora lottando, Leonardo, il più grande gruppo industriale del paese, ci mette di fronte all’ennesima vendita al miglio offerente. Il perimetro di attività si restringe ancora”, scrive in una nota la FIOM della Spezia.

FIOM e UILM hanno indetto uno sciopero in tutti i siti del gruppo, con manifestazione nazionale che si terrà in mattinata a Roma. FIM sceglie invece una protesta differenziata: “Riteniamo importante scioperare tutti uniti, mantenendo l’unità dei metalmeccanici del Gruppo Leonardo laddove questa, in questo momento, è  indispensabile per risolvere alcune vertenze aperte. Non condividiamo l’idea di uno sciopero di tutto il gruppo perché in questo momento non necessario e non dà nessuna forza in più alle proposte che il sindacato deve portare avanti in modo assolutamente coeso accelerando il confronto con l’azienda e non rinviandolo”. La Spezia è uno dei siti dove i tre sindacati si presentano compatti.

Per l’ex Oto Melara, e le sue artiglierie navali vendute in tutto il mondo, si paventa ormai da tempo la cessione al gruppo francotedesco Knds (Kmw e Nexter Defense Systems). La pista estera preoccupa in particolare CGIL e UIL: “Che visione di Sistema Paese c’è nel vendere a competitor esteri un pezzo fondamentale dell’industria della difesa italiana, magari attraverso operazioni di spacchettamento che metterebbero inevitabilmente a rischio la tenuta della divisione, dell’occupazione diretta e dell’indotto? – si chiede la FIOM spezzina – Perché vendere pur sapendo che oggi nello stesso PNRR sono previsti importanti investimenti nel settore sia in Italia che in Europa? A queste domande mancano le risposte”.
Su questo tema appare meno netta la posizione della CISL, che punta il dito invece “principalmente verso il governo che deve coinvolgere  le organizzazioni sindacali per dare a Sistemi di Difesa un’alleanza che sia valida e di grandi prospettive occupazionali, industriali caratterizzata da forti investimenti. Le alleanze devono vedere il mantenimento dell’interesse nazionale ma dentro  un sistema integrato che veda il coinvolgimento dell’Europa, all’interno del sistema integrato dell’industria della difesa europea, attraverso accordi e alleanze che valorizzino gli asset industriali e le competenze italiane”.
L’ex Oto Melara era già scesa in sciopero, i tre sindacati uniti, lo scorso 10 novembre per un paio di ore. “Quando avremo tutte le opzioni sul tavolo faremo una scelta ma non possiamo farla in modo aprioristico solo sulla base della nazionalità dell’offerente”, ha detto nelle scorse ore l’ad di Leonardo, Alessandro Profumo, rispondendo ad una domanda a margine della presentazione del polo di competenza di Genova per la digitalizzazione. “Oto Melara è un pezzo della nostra realtà, stiamo lavorando sul nostro portafoglio: faremo le cose ben fatte come ci viene chiesto dai nostri stakeholder, il Governo prima di tutti, ma anche le nostre persone”.
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