Il ministro Roberto Cingolani lo aveva detto ieri: la procedura di Via alla quale è sottoposto il progetto di conversione della centrale Enel della Spezia Via ha superato tutti i passaggi previsti in maniera accurata. Le osservazioni sono state sottoposte agli enti competenti e tutti gli adempimenti sono stati espletati. Una risposta tecnica, quella data all’onorevole Federico Fornaro, che rientra al cento per cento nel solco di quanto affermato 15 giorni fa a Report (qui) e il giorno precedente nell’ambito del convegno “Lavoro ed energia per una transizione sostenibile” alla presenza di sindacati, Confindustria e premier Mario Draghi.
Non sorprende più di tanto, quindi, vedere che nella tabella di aggiornamento della procedura di Via in corso a livello ministeriale oggi è scritto “Provvedimento alla firma del Ministro per i beni e le attività culturali“. Il ministro della Transizione ecologica ha quindi apposto la sua firma, inviando la pratica al collega Dario Franceschini, che valuterà il progetto fornendo l’eventuale concerto. Una valutazione che non dovrebbe andare oltre le questioni paesaggistiche e che pertanto, vista la condizione di partenza con una delle ciminiere più alte d’Europa, difficilmente non porterà a un esito positivo e a una firma.
Si prospetta quindi la strada indicata ieri dal ministro Cingolani, con la convocazione della conferenza dei servizi durante la quale gli enti locali potranno nuovamente esprimere la loro posizione. Anche la Regione, come sottolineato ieri dallo stesso Cingolani con una frase dal forte sapore politico, in risposta agli appelli lanciati dal presidente Giovanni Toti e da molti esponenti della maggioranza di centrodestra affinché il governo blocchi la conversione della centrale spezzina.