Sono ore decisive nel centrosinistra spezzino. Non per la definizione del programma, come aveva dichiarato a più riprese il ministro Andrea Orlando, quanto per il percorso di individuazione del candidato sindaco. Negli ultimi giorni, infatti, c’è stata una forte accelerata sulla figura di Alberto Nardini, medico 70enne con lodevoli e riconosciuti trascorsi con Emergency. Ad imprimerla proprio gli ambienti del Partito democratico più vicini al ministro. Uno slancio per certi versi inaspettato, vista la presenza, sabato scorso, dello stesso Nardini all’inaugurazione della sede di Leali a Spezia con un atteggiamento che non è parso ai più quello di un aspirante protagonista. Ma forse solo perché quella mattina gli abiti del candidato in pole position erano indossati da Guido Melley, per quanto rimasto a ridosso. A rimpiattino sabato ci hanno giocato in tanti: dai vertici locali del Pd, arrivati in punta di piedi, a Melley e Nardini.
E a distanza di pochi giorni alla candidatura di Melley, mai dichiarata ma ritenuta ormai sempre più scontata, ecco contrapporsi proprio quella dell’amico Nardini, nome che da una decina di giorni è da affiancare anche a un altro protagonista di vecchia data della politica spezzina. Non è infatti un caso che dopodomani sia in programma un’iniziativa sulla situazione in Afghanistan e sul suo futuro organizzata da Avantinsieme e da Lorenzo Forcieri, alla quale oltre all’ambasciatore Cosimo Risi, al generale Paolo Tattoli, a Cristiana Pagni e allo stesso Forcieri, parteciperà anche il dottor Nardini.
Un nome di alto profilo sul quale far converger tutta la coalizione, deve essere l’idea. Ma all’interno dell’alleanza i mal di pancia sono numerosi. Per Melley e per i partiti del perimetro Lista Sansa che lo hanno sostenuto sino a ora, tra cui Sinistra italiana e Articolo uno, perché i motori erano ormai avviati e caldi, ma anche perché alcune di queste forze politiche, come il Movimento cinque stelle e Rifondazione comunista, digerirebbero a fatica la presenza di Avantinsieme nella coalizione a causa delle visioni discordanti sul modello di sviluppo della città. Mentre sarebbe proprio questo uno dei motivi che potrebbero spingere il Pd a trovare su Nardini il punto di caduta, ovvero recuperare almeno una parte dei riformisti, che sino a pochi giorni fa chiedevano a gran voce le primarie in un fronte che comprendeva anche Più Europa, Psi e Italia viva. E sono proprio i segretari di questi ultimi due partiti che intervengono sulle voci di possibile candidatura di Nardini: “I partiti del centrosinistra – affermano Antonella Franciosi e Giorgio Brero – stanno esprimendosi sulla candidatura a sindaco di Alberto Nardini. È una persona capace di mettersi a disposizione degli altri senza riserve e in contesti drammatici ha mostrato grande coraggio e generosità. Il centrosinistra dovrebbe mostrare spirito di unità e procedere a un confronto programmatico sulla città che, comunque, è indispensabile. La nostra disponibilità, con animo riformista, è sempre la stessa ma il tempo stringe perché la campagna elettorale del centrodestra è iniziata da mesi”.
Questa sera l’Unione comunale del Pd dovrebbe esprimersi riguardo a Nardini, ma potrebbe anche prendere tempo. Non sarebbe la prima volta.