Respinto il ricorso di Legambiente nazionale sull’intervento edilizio di Salita Canata, a Lerici, che prevede la ricomposizione di volumi demoliti in località Senato, in area ritenuta a rischio idraulico. La magistratura amministrativa, che la scorsa estate aveva disposto la sospensiva per il cantiere, nei giorni scorsi si è pronunciata nel merito dicendo no allo stop dei lavori. “Il giudice ha considerata tardiva l’impugnazione della riperimetrazione delle aree del Senato in cui sono collocati gli immobili oggetto di demolizione, effettuata nel 2018 dall’Autorità di Bacino – spiega l’avvocato Piera Sommovigo, che ha curato l’azione legale di Legambiente -. In merito, noi abbiamo fatto presente che, all’epoca della riperimetrazione, questa non costituiva danno di per sé, il danno si configura nel momento in cui quei volumi vengono demoliti e trasferiti da un’altra parte. Inoltre, il giudice ha ritenuto che questo tipo di intervento in Salita Canata, dove i volumi in base alla norma sono saturi, si possa fare perché è prevista una demolizione e una ricostruzione, e non nuovi volumi. Ma la demolizione avviene al Senato e l’area di atterraggio dei volumi, in Salita Canata, in un’area libera da edificazioni. A nostro giudizio c’è stata un po’ di confusione. Per quanto ci riguarda possono esserci gli estremi per un’impugnativa, ci sarà in merito un ragionamento con i vertici di Legambiente”. Intanto in queste ore il Comune di Lerici ha revocato l’ordinanza di sospensione lavori risalente al 7 luglio scorso. Il cantiere di Salita Canata può quindi ripartire.
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