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Continua il rimpallo delle responsabilità

Cingolani: “Stop al carbone nel 2022. Turbogas? Alla conferenza dei servizi parteciperà anche la Regione”

Ieri Terna ha comunicato ad Enel che dal 1 gennaio 2022 potrà interrompere la produzione di energia attraverso la combustione del carbone (scarica qui la comunicazione). Lo ha reso noto oggi pomeriggio il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, rispondendo all’interpellanza posta dal deputato di Liberi e uguali Federico Fornaro. Una notizia attesa da tempo, che sembrava potesse essere messa in discussione dalla richiesta di Enel di prolungare la concessione per il molo carboni di un anno. Invece, come sperato dagli spezzini, si trattava solamente di un passaggio formale, in attesa che da Roma arrivassero garanzie sulla possibilità di spegnere il gruppo a carbone.

E dopo aver archiviato l’era del carbone, la politica spezzina e quella arcolana, vorrebbero voltare definitivamente pagina, spingendo per una bocciatura del progetto di riconversione dell’impianto in una centrale a turbogas. Ma le parole del ministro Cingolani non sono state dolci come quelle pronunciate poco prima sullo stop al carbone. “Il progetto presentato da Enel rappresenta una legittima intenzione del privato di modificare la tecnologia presente nel sito. Noi – ha spiegato Cingolani – abbiamo il dovere di valutare il contesto e le carte e al momento sono stati adempiuti tutti i passaggi del procedimento di Via, con i pareri positivi di enti e istituzioni competenti. Ma la Via è solo un tassello, necessario ma non sufficiente. Se l’iter si concluderà con l’approvazione ministeriale ci saranno altri passaggi, come la conferenza dei servizi nella quale ci saranno diversi soggetti chiamati in causa, come la Regione Liguria”, ha concluso il ministro, con una nota polemica.
E’ infatti da tempo in corso una competizione di scaricabarile tra il governo, che traccia il Piano energetico nazionale, e la Regione, che può negare l’utilizzo dell’area. Una diatriba tutta politica, tra il centrodestra che governa la Liguria e il centrosinistra che fa parte della compagine di governo, anche con il ministro spezzino Andrea Orlando.

Intanto i 70 lavoratori sono in sciopero dello straordinario da alcuni giorni. E la centrale è ferma.

I commenti degli esponenti politici spezzini
Gagliardi: “Governo garantisca dismissione della centrale di Spezia”
“La politica energetica del Paese la decidono i governi, l’attuale Piano energetico nazionale è infatti stato voluto e votato dall’esecutivo formato da PD, M5S, Liberi e Uguali e Italia viva e stupisce sempre non poco che gli esponenti locali di quei partiti non se ne vogliano assumere la responsabilità, votano a favore a Roma e contro quando arrivano a casa. La centrale a carbone della Spezia cinque anni fa, l’onorevole Andrea Orlando allora ministro dell’Ambiente, aveva l’occasione di farla chiudere, invece autorizzò l’Enel a rimanere fino al 2028”. Lo dichiara in una nota la deputata di Coraggio Italia, Manuela Gagliardi. “La risposta al question time di oggi del Ministro Cingolani non è niente di diverso da quello che già sapevamo, l’autorizzazione tecnica per trasformare l’attuale centrale a carbone in un gruppo a turbo gas può essere concessa, perché il sito ha le caratteristiche necessarie, ma quello che la politica deve decidere è se vuole finalmente liberare Spezia dai combustibili fossili oppure no. La nostra città paga scelte sbagliate di chi oggi vorrebbe addossare la responsabilità ad altri ma che invece poteva e può ancora oggi cambiare la politica energetica nazionale. Una risoluzione a mia prima firma in commissione, che attende di essere discussa da settimane, propone un impegno al governo ad adottare iniziative garantendo la definitiva dismissione della centrale di Spezia, escludendo una sua riconversione da carbone a gas o ad altro combustibile fossile. La politica e’ ancora in tempo per intervenire invertendo una volta per tutte le decisioni del passato”, conclude.Centi: “Spetta alla giunta regionale e a Toti dare un parere negativo al progetto turbogas”
“La risposta del ministro Cingolani da un lato tranquillizza sulla dismissione del carbone, dall’altro non frena quanto dovrebbe sul turbogas. Il Ministro poteva dire che l’iter della Valutazione di Impatto Ambientale che ha presentato come confermativo presenta degli aspetti problematici come quello sull’impatto sulla salute della popolazione. È vero invece che spetta ora alla Giunta Regionale ed a Toti dare un parere negativo con una delibera adeguatamente motivata sotto tutti i profili, visto che il Consiglio regionale ha già votato un no secco unanime al turbogas, insieme ai consigli comunali di Spezia e Arcola. La Regione verrà chiamata in Conferenza dei Servizi, ma il voto unanime del Consiglio Regionale quindi deve essere supportato da una chiara e motivata delibera di Giunta. Stiamo lavorando fin da oggi per sollecitare Toti in questo senso”, afferma Roberto Centi, consigliere regionale della Lista Sansa.

Viviani: “Comune della Spezia e Regione hanno già espresso il dissenso verso turbogas. Il Governo abbia il coraggio di dire no al turbogas”

“Oggi abbiamo ascoltato le parole del ministro Cingolani sul futuro della centrale Enel della Spezia”, così l’onorevole Lorenzo Viviani, capogruppo della Lega nel Consiglio comunale della Spezia. “Come Consiglio comunale e come Regione abbiamo già espresso il nostro chiaro dissenso alla centrale a turbogas, un intero territorio si è espresso contro questa ipotesi. Bene la conferma da parte di Terna che la centrale a carbone dal 2022 potrà essere dismessa, ci preoccupa però la valutazione favorevole della Via. È il Governo a stabilire la politica energetica del Paese, quindi il Governo abbia il coraggio di assumersi le proprie responsabilità e dire, come abbiamo fatto noi sui territori a gran voce, che La Spezia ha già dato”, conclude Viviani.

Melley: “Siamo al rush finale, ognuno si assuma le sue responsabilità”
“Stop alla Centrale elettrica a carbone ma anche a turbogas. Lo diciamo a gran voce da quando siamo nati come movimento civico LeAli a Spezia.
Lo abbiamo detto e ridetto in Consiglio comunale che, grazie anche alla nostra iniziativa e determinazione, ha assunto da tempo una posizione unanime di contrarietà alla prosecuzione della Centrale di Vallegrande.
Lo abbiamo detto in Regione dove il gruppo della Lista Sansa, con Roberto Centi in prima fila, ha portato l’intera assemblea regionale a condividere la medesima posizione”. Lo afferma Guido Melley, capogruppo di Leali a Spezia in Consiglio comunale.
Ora è finalmente intervenuto il Governo che, per bocca del ministro Cingolani, ha ribadito che dal primo gennaio 2022 – cioè tra un mese- cesserà per sempre l’unità a carbone. Bene.Il ministro non ha però preso ancora alcun impegno definitivo per impedire il progetto di trasformazione degli impianti Enel a turbogas, pur avendo confermato che la procedura è al vaglio della prossima Conferenza dei Servizi dove ci sarà anche la Regione.
Siamo al rush finale. Ognuno si prenda le proprie responsabilità. Ne va della salute degli spezzini e del futuro della nostra città
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