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Dodici mesi da assessore

Ivani: “Vaccini soluzione per la pandemia. Gli abusi dei giovani? Senza di loro non c’è futuro”

Filippo Ivani

Dodici mesi fa la nomina ad assessore, preannunciata dalla senatrice Pucciarelli. Dalla Val di Vara alle deleghe alla Sanità e alla Sicurezza del capoluogo per l’allora 28enne Filippo Ivani. A un anno di distanza l’assessore in quota Lega traccia il bilancio del suo lavoro, contraddistinto dal dialogo costante con Asl 5 e con il comando di Polizia locale nella gestione delle problematiche quotidiane.

Un anno in giunta alle prese con la gestione della pandemia. Come è cambiato il lavoro in questi dodici mesi, passando per l’arrivo dei vaccini e la nascita del contrasto con i no vax, ma anche per il cambio al vertice della Asl 5?
“I primi 12 mesi mi sono trovato a dover affrontare come assessore una gestione pandemica sia per l’organizzazione dei vaccini sia per le misure di sicurezza da adottare per contenere i contagi e ritornare alla normalità. La campagna vaccinale è andata molto bene con oltre 290.000 dosi somministrate. Rispetto l’opinione di tutti ma i risultati parlano chiaro e i vaccini sono una delle soluzioni per uscire dalla pandemia: lo dimostrano le 16 terapie intensive di cui la maggior parte senza vaccino. Inoltre è importante rispettare le norme e i regolamenti, anche tramite il controllo del green pass. Credo ci sia stato un cambio di passo nella nuova direzione Asl con 300 assunzioni di personale sanitario da inizio anno”.

Nel frattempo, con la situazione ospedaliera in miglioramento, si è ritornati a dare attenzione anche alle patologie non Covid. Ma la strada è lunga per recuperare il tempo perduto. Il progetto Restart è in fase di attuazione, quando se ne avvertiranno gli effetti in maniera importante?
“Il progetto Restart Liguria è fondamentale per recuperare l’attività della prevenzione delle patologie non Covid, ma non solo anche visite specialistiche che erano in stand-by durante la pandemia. Nelle scorse settimane è stato inaugurato il nuovo macchinario oculistico che permetterà di recuperare le visite in tempi brevi. Ma bisogna anche riattivare maggiormente le strutture private accreditate per accelerare”.

Ieri il sottosegretario Costa ha annunciato la possibilità di avere il parere del Ciga sul progetto del nuovo ospedale per la prossima settimana. Dopo quasi 30 anni di errori questa deve essere la volta buona. Quale ruolo avrà il Comune nel proseguio dell’intervento?
“Il nuovo Felettino non può più aspettare e questa dovrebbe essere la volta buona. Il Sant’Andrea ha problemi strutturali importanti e gli investimenti saranno necessari prima della costruzione del nuovo ospedale. Sicuramente l’amministrazione comunale ha il compito di controllare che tutto proceda per il meglio. Siamo molto fiduciosi”.

Sul fronte della sicurezza l’amministrazione ha investito molto in telecamere, tecnologia e agenti della Polizia locale. Il post pandemia ha però messo in evidenza la propensione delle nuove generazioni a compiere atti vandalici, ma anche piccoli furti, spesso in gruppo. Quali correttivi possono essere messi in campo?
“Sicuramente abbiamo investito migliaia di euro in sicurezza e con il nuovo comandante Bertoneri abbiamo una visione comune della città sul tema della sicurezza. Abbiamo assunto 30 nuovi agenti, installato in un anno 31 nuove telecamere, acquistato droni e bodycam, costituito il nucleo di Polizia locale Tutela animali, un nucleo per l’antidroga e a breve la polizia locale avrà un’unità cinofila antidroga. Pensate che in un anno abbiamo fatto 16 arresti, principalmente per spaccio di sostanze stupefacenti. Non è da dimenticare l’inaugurazione della nuova caserma. Per i giovani stiamo sempre di più organizzando attività in città che facciano capire che ci si può divertire senza esagerare e senza abusare di alcolici. La forte collaborazione con le forze dell’ordine e la prefettura ha portato ad una città sicura e vivibile per turisti e cittadini: i giovani sono la parte integrante di Spezia e senza i giovani non c’è futuro”.

Un altro argomento di attualità è quello della gestione dei Servizi cimiteriali. È stato avviato l’iter per la realizzazione di un nuovo forno crematorio, ma c’è anche la vertenza dei lavoratori della Macroservice. Come pensa di affrontare queste due partite?
“Ho preso a cuore la delega dei Servizi cimiteriali e in un solo anno abbiamo attivato le procedure per il project financing per il forno crematorio e il progetto del cimitero per gli animali che sarà terminato entro l’anno. Ho ascoltato con molto interesse le problematiche dei dipendenti, sono sicuro che si troverà la soluzione e sono sempre a fianco dei lavoratori che svolgono un servizio per la cittadinanza in un luogo sensibile. Sicuramente saranno da rivedere le priorità dei servizi cimiteriali per aggiungere attività come la cura del verde nei cimiteri, soprattutto frazionali, le luci votive e l’organizzazione con l’arrivo del nuovo forno crematorio.

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