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“Toti avoca a sé ogni decisione sul Felettino e il fido Peracchini sta in silenzio”

Melley in vista dell'audizione di Costa: Ma quanto costerà il nuovo ospedale? 264 milioni di euro di cui la “bellezza” di 86 milioni presi a prestito dal privato ad un tasso estremamente oneroso. Una operazione che si snoderà per 25 anni nei quali la nostra Asl dovrà riconoscere al privato un canone annuo di 14,8 milioni di euro per ripagare il costo del prestito".

Guido Melley

“Domani faremo il punto sul progetto, ma soprattutto sul contestato piano di finanziamento del nuovo ospedale del Felettino ascoltando Andrea Costa, sottosegretario alla Sanità, in una audizione in commissione consiliare che ho chiesto da tempo. Si tratta di uno dei punti chiave del futuro della nostra sanità, un tema su cui tutti -cittadini e rappresentanze politiche e sociali- devono porre la massima attenzione: perché la posta in gioco è molto alta. Parliamo dell’ospedale degli spezzini, l’ospedale che attendiamo da decenni ed alla cui realizzazione credono oramai pochi nostri concittadini.”

Così Guido Melley, LeAli a Spezia, che continua: “Il Presidente Toti ha ancora una volta avocato a sè tutte le decisioni in merito al nuovo ospedale della Spezia e lo ha fatto nel silenzio accondiscendente del sindaco Peracchini e della maggioranza di governo del Comune, sempre prona ad ogni diktat genovese. Dopo il flop del precedente appalto e tra mille contenziosi dall’esito incerto, Toti ha deciso di finanziare il progetto del nuovo Felettino con lo strumento del PPP, il partenariato pubblico-privato, una formula che prevede una quota di finanziamento a carico dello Stato e della Regione ed una quota rilevante di denaro messa a disposizione dall’impresa che si aggiudicherà l’appalto”.

“Ma quanto costerà il nuovo ospedale? 264 milioni di euro di cui la “bellezza” di 86 milioni presi a prestito dal privato ad un tasso estremamente oneroso. Una operazione che si snoderà per 25 anni nei quali la nostra Asl dovrà riconoscere al privato un canone annuo di 14,8 milioni di euro per ripagare il costo del prestito e per una serie di servizi ospedalieri che il privato erogherà per un quarto di secolo. La domanda ripetuta mille volte è perché la nostra Asl deve per forza ricorrere ad un prestito monstre garantito dal privato a tassi fuori mercato e non può ricorrere ad un classico mutuo ventennale con il sistema bancario a tassi correnti vicino all’1%?
I cittadini devono sapere che in ballo ci sono circa 160 milioni di euro che la nostra Asl potrebbe risparmiare e destinare ai servizi sanitari del territorio. Speriamo che Costa ed il Ministero della Salute abbiano ben compreso i rischi in ballo per la nostra sanità e che portino Toti (ed il fido Peracchini) a cambiare idea: ne va della salute di tutti, ma ne va anche delle tasche di tutti noi contribuenti.”

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