A Benevento saltò il tappo e da lì in poi fu un crescendo. Fino almeno al pestone di Colley che gli sfracellò una caviglia, M’Bala Nzola visse due mesi da assoluto protagonista della serie A. Sette reti in 9 partite e Vincenzo Italiano aveva trovato il suo bomber. Thiago Motta non può che avere la stessa speranza, dopo aver atteso con pazienza l’angolano, averlo rimesso sulla strada di una carriera che un anno fa sembrava decollare.
Come la scorsa stagione, Nzola si sblocca con una doppietta. Quella di Bergamo, inutile purtroppo ai fini del risultato, è la quarta in massima serie. Benevento fuori, Bologna in casa e infine Torino, di nuovo in casa, nella giornata della salvezza matematica. Era il 15 maggio, la lunga attesa è durata più di sei mesi. In mezzo c’è chi gli aveva già cantato il de profundis come atleta. Ora tutti tornano a guardare la carta d’identità: 25 anni e 3 mesi.