Ha proprio ragione, ha colto nel segno Toti, che si lamenta del nostro giudizio severo sul sindaco Peracchini.
Noi siamo suoi tenaci oppositori in ogni luogo istituzionale e in ogni confronto politico.
E questo non perché siamo faziosi, ma perché Peracchini e la sua giunta hanno male operato.
Noi siamo orgogliosi di non avere mai smesso di sottolineare i limiti della grigia azione amministrativa del centrodestra.
La città è immobile, non ha alcun indirizzo, Peracchini non ha nessuna idea di dove portare la nostra comunità né domani nè nei prossimi anni.
Nessun progetto di sviluppo economico – a chi si affaccia sul mondo del lavoro resta solo l’emigrazione – nessuna visione riguardo alle politiche culturali, nessun piano sociale per chi è in difficoltà – anzi si lascia licenziare un bando case popolari sapendolo in contrasto con i principi costituzionali – in compenso per stimolare il turismo si implementano le telecamere.
La politica panem et circenses ha invece grande spazio: a fronte della restituzione di un primo pezzettino di Calata Paita ci è stato annunciato un improbabile solarium e una super festa per Capodanno.
E si lasciano al palo le partite decisive in cui occorrono lungimiranza, progetto, autorevolezza: le trattative per le aree militari tutte abbandonate, il futuro dell’area Enel gestito con leggerezza, senza visione e con intenzioni non comprensibili neanche ai più attenti, il nuovo ospedale i cui costi graveranno per anni e pesantemente sulla nostra Asl senza che l’amministrazione abbia mai palesato un dubbio.
E oltre a Italia viva se n’è accorta anche Italia Oggi con la sua classifica sulla qualità della vita che inchioda Peracchini alle sue responsabilità.
Ma Peracchini fa finta di nulla.
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