“Gli episodi contano, eccome. Fino a quel momento era una bella partita, tra due squadre che tentavano di farsi gol. Non so se eravamo alla pari, ma lo Spezia aveva il suo modo di aggredire sportivamente all’attacco come fa anche l’Atalanta quasi sempre. Alla fine questo rigore parato e fatto ribattere conta, ma dopo si deve continuare a giocare. L’Atalanta è stata più forte, non so se il risultato riflette la partita”. Così Thiago Motta al termine di Atalanta-Spezia 5-2. Con eleganza e senza alzare la voce, parla di quel momento in cui la partita è cambiata. Provedel para un rigore a Zapata, ma questo viene fatto ribattere perché Erlic sarebbe entrato in area in anticipo.
La partita è stata ovviamente anche altro. “Dovremo riguardala per capire come abbiamo preso questi e quando abbiamo preso quwsti gol. Nel senso, in quale momento della partita. Nzola? Uno degli aspetti positivi, per lui e per tutta la squadra. Tutta la fase di attacco mi è piaciuta. Ci serve la cattiveria agonistica di chiudere le azioni nel modo giusto, come l’Atalanta sa fare benissimo”. Tanti i gol presi nell’ultima mezz’ora. “Non è un balck out, è semplicemente una cosa da migliorare. Per le nostre caratteristiche, dobbiamo fare qualcosina di più tutti assieme. Parlo di collettivo. A livello individuale abbiamo certe caratteristiche, ma a livello collettivo possiamo fare qualcosa di diverso”.
“Siamo una squadra che prende dei rischi perché vuole fare gol. Non si può avere tutto nel calcio. Si può cercare un equilibrio chiaramente, si può cercare di evitare il contropiede nonostante si vada all’attacco. Oggi abbiamo giocato contro una squadra forte fisicamente e tecnicamente, che fanno un gioco bello a livello internazionale – dice in conferenza stampa il tecnico -. Potevo scegliere di metterci dietro e ripartire, ma non l’ho fatto. E non lo rifarei. Non rinunceremo mai ad attaccare gli avversari, obbligarli a difendersi. Lavoreremo sul chiudere l’azione nel modo giusto, in modo da non prendere il contropiede”.