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Gli studenti tornano in piazza: “C’è troppa discriminazione, mancano i percorsi psicologici e di educazione sessuale”

Presidio in Piazza Europa alla Spezia dell'Unione degli studenti. La manifestazione si è tenuta in 34 piazze italiane. La portavoce ha raccolto anche le testimonianze degli studenti che hanno raccontato le difficoltà della comunità Lgbtq+ tra i banchi. Parte anche la proposta di attivare un progetto per l'installazione nei bagni femminili delle scuole dove chi ne ha bisogno può ritirare gratuitamente un assorbente. Alessia Maiocchi: "Il ciclo non è un lusso".

Dall’installazione delle tampon box negli istituti scolastici spezzini, al supporto psicologico fino ai corsi di educazione sessuale. Ed è ancora lunga la strada per il riconoscimento, senza pregiudizi, dell’orientamento in cui i ragazzi si sentono loro stessi.  Sono solo alcuni dei temi rilanciati dall’Unione degli studenti della Spezia che questa mattina ha aderito all’iniziativa del coordinamento nazionale per tenere alto il dibattito sui temi più caldi della scuola. Non c’è solo l’aspetto sociale al centro delle rimostranze dell’Unione ma anche il diritto allo studio, l’edilizia scolastica e i trasporti.

Dopo le disposizioni della prefettura che favoriscono le manifestazioni statiche ai cortei, per il contenimento del Covid 19, gli studenti spezzini hanno aperto la mattinata di presidio in maniera ordinata, con le mascherine, distanziati, muniti di cartelloni e striscioni. La maggior parte dei partecipanti era minorenne e con la portavoce Alessia Maiocchi hanno scambiato alcune testimonianze sui temi che più li riguardano.

Sin dalle prime battute è emerso quello del genere e dei diritti della comunità Lgbtq+. Alcuni ragazzi hanno raccontato la loro esperienza, rimarcando che hanno notato, anche da parte di alcuni docenti, la mancanza di preparazione nell’accoglienza dei ragazzi su questi temi e la poca elasticità nel riconoscerli in quanto si identificano. Nelle scuole spezzine sono presenti giovanissimi non binary, altri ancora sono transgender e si sentono lontani da quanto segna la carta di identità. E’ stato spiegato loro che a livello burocratico non c’è margine per riconoscerli in ciò che si sentono. Nonostante alcune scuole si siano dimostrate più accoglienti di altre, la strada da percorrere è ancora lunga anche se in alcune università italiane è già partito un processo che superi il concetto più classico del genere.

Lotta alla discriminazione. La portavoce Maiocchi ha spiegato: “Non siamo gli unici ad essere scesi in piazza, ci sono altre 34 città dove gli studenti hanno fatto questa scelta. Uno dei temi cardine di questa giornata è anche la discriminazione, sia da parte dei coetanei che dagli insegnati. Spiace constatare che non ci siano percorsi di aggiornamento per accogliere meglio i ragazzi”.

Il progetto delle tampon box. “Si tratta di scatole inserite nei bagni femminili delle scuole in cui si possono immettere o prendere gli assorbenti se si è in una situazione di emergenza – aggiunge -. Questo è un progetto di solidarietà, ma ribadisce la pesante tassazione sugli assorbenti. E’ ancora al 22 per cento, anche se è possibile che verrà abbassata al 10 per cento non è abbastanza. Il ciclo non è un lusso e nemmeno una scelta. Vorremmo poterli installare in tutte le scuole spezzine”.

Edilizia, trasporti, diritto allo studio, supporto psicologico. “Scendiamo in piazza anche per i trasporti, il diritto allo studio, la didattica, l’edilizia, il benessere psicologico perché il clima all’interno delle scuole è molto competitivo e crea agli studenti molto stress – spiega -. Gli studenti non hanno gli strumenti adeguati per contrastare questa situazione ma anche gli insegnanti. Non è colpa dei singoli ma del sistema scolastico odierno.

“Nello Spezzino il tema dell’edilizia ci preme molto – conclude Maiocchi –  nei mesi scorsi una classe ai geometri è stata costretta a trasferirsi in un altro istituto perché pioveva in classe (gli studenti sono rientrati nei giorni successivi, NdR). Siamo preoccupati, non ci sentiamo al sicuro. Tempo fa abbiamo cercato di creare un tavolo con la prefettura e vogliamo fare in modo che il dialogo rinasca. A volte è difficile poter comunicare. Oggi abbiamo scelto una posizione strategica e da oggi vogliamo farci sentire di più”.

 

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