Covid, il perché dei numeri spezzini. La Asl: “Nessun cluster. L’incidenza? E’ più elevata tra i minorenni”

Ottantuno nuovi positivi in provincia della Spezia, nelle ultime 24 ore. Allo stesso tempo la campagna vaccinale prosegue e raggiunge 12mila 620 terze dosi: contando anche prima e seconda, alla Spezia sono state eseguite più di 333mila 137 vaccinazioni. Nonostante questi dati però La Spezia risulta la quarta provincia italiana per incidenza, con 284 casi ogni 100mila abitanti.

L’incidenza in Asl 5 viene calcolata settimanalmente ed è passata da 29 casi ogni 100mila abitanti, nella settimana dall’1 al 7 novembre, a 172 nella settimana successiva. Si è accesa dunque la prima “lucetta rossa” per il passaggio da zona bianca a gialla.

A illustrare la situazione è Mino Orlandi  direttore del dipartimento di Prevenzione di Asl 5 che spiega: “Non siamo in presenza di un cluster in particolare, ma possiamo mettere in evidenza l’incidenza in base alle fasce d’età. Come detto, quando la media era di 172 casi ogni 100mila abitanti, nella fascia di età tra 0 e 11 anni arrivava a 315. In quella 12-19 anni l’incidenza era 233 casi ogni centomila abitanti. Questi numeri dimostrano come tra i minorenni sia più alta. E’ più difficile capire in quali luoghi si contagino maggiormente, perché di fatto molte abitudini sono tornate alla fase pre pandemica quindi con libero accesso a tutti i luoghi”. La media è molto alta nella fascia di età dove la vaccinazione non è ancora consigliata (5-11 anni) e sulla quale entro fine mese Ema dovrà esprimersi.

Fino ad oggi, alla Spezia, non si sarebbero presentate situazioni tali da alimentare cluster di una certa portata. “L’aumento dei contagi c’è in tutta Italia – ha concluso Orlandi – alla Spezia non si sono presentate condizioni di grandi manifestazioni come è capitato in altre grandi città, oppure di numeri elevati di cittadini No vax (e anche in aree di confine con altre nazioni, NdR). Alla prima ondata, la circolazione delle persone era molto limitata“.