“Alcuni mesi fa Italia viva sollevò il problema del bando di assegnazione per l’edilizia residenziale pubblica. Infatti avevamo audito su nostra richiesta in commissione i sindacati degli inquilini, che si erano detti molto preoccupati dei vincoli di quel bando, che si rifà a una legge regionale. Su una legge falsa riga di questa si era già espressa la Corte costituzionale giudicando il provvedimento della richiesta dei cinque anni di residenza incostituzionale. Avevamo richiesto alla giunta di intercedere con la Regione per la modifica di legge necessaria e di non emettere un bando che rischiava di essere impugnabile. Ma come per ogni occasione la giunta decide e dispone e i cittadini ne devono prendere atto a cose fatte”. Lo afferma la consigliera comunale di Italia viva, Federica Pecunia, intervenendo nel dibattito sul bando di assegnazione sul quale si sono espressi i sindacati nei giorni scorsi e nelle scorse ore.
“Oggi – prosegue Pecunia – il rischio è quello di sapere che centinaia di famiglie che hanno diritto all’assegnazione di un alloggio, incorrano negli intoppi di un ricorso che a dette condizioni sarebbe solo preannunciato. Non ci sono stati investimenti nell’edilizia residenziale pubblica; nessuna nuova edificazione in un momento di grave crisi economica come questo. Si sono messi in vendita alloggi popolari, preventivando incassi che attualmente non sono certi e promettendo con questi proventi di ripristinare altri alloggi. Ma quando? E che certezza abbiamo su queste alienazioni? La verità è che la domanda è maggiore decisamente dell’offerta di questo comune e la casa è un bene primario. La risposta non può essere un bando che rischia di essere bloccato in partenza. E il rischio era noto. Si doveva agire prima di emetterlo”
