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Consiglio comunale unanime

Liguori, consigliere e medico di famiglia: “Ogni giorno lamentele dei cittadini che non riescono a curarsi”

L'assessore Ivani replica: "Aggiunti dieci posti letto per la Week Surgery attività ambulatoriali sono riprese secondo le indicazioni regionali sopratutto nelle strutture private accreditate che già erogano servizi per il per conto del Sistema Sanitario regionale". Tutti d'accordo invece sulla proposta di Melley sul rafforzamento del Pronto soccorso pediatrico che trova l'unanimità del voto.

Pronto Soccorso pediatrico
Il Pronto Soccorso pediatrico va rafforzato. E così nel consiglio comunale di lunedì sera, il parlamentino di Piazza Europa, ancora parzialmente virtuale per via della pandemia, trova la quadra anche su un tema evidentemente sentito. Una potenziale buona notizia per le famiglie spezzine, per i piccoli pazienti e per gli stessi operatori del reparto, medici ed infermieri specializzati nelle cure pediatriche e adesso la vicenda torna nelle mani di Asl che avrà il compito di trovare una soluzione convincente e duratura per riportare il servizio agli standard di una città capoluogo: “Una bella soddisfazione per chi come me si è battuto sin dall’inizio per questa giusta causa – spiega Guido Melley, che aveva per primo presentato la mozione -. Nei mesi scorsi avevo più volte denunciato il fatto che Asl avesse deciso un ridimensionamento di un servizio che nelle ore notturne e nei festivi non è più di fatto garantito con la dotazione di personale infermieristico necessaria”. Un servizio che nacque alcuni anni fa grazie alla spinta anche economica dell’Associazione “Gli amici di Francesco” ed alla lungimiranza dei Dirigenti ospedalieri dell’epoca: migliaia di famiglie con i loro bimbi hanno sempre trovato a disposizione personale medico ed infermieristico specializzato e dedicato. “Siamo ora alla resa dei conti – dice Melley -. chiediamo il ripristino del numero di infermieri dedicati e dei turni di servizio notturno e nei festivi”.
Prima della mozione in questione, l’aula aveva già affrontato il tema sanitario da un punto di vista più generale con l’interpellanza presentata dal consigliere Luigi Liguori che nella vita di tutti i giorni fa il medico di famiglia. E’ lui ad attaccare il sistema organizzativo: “Ricevo quotidianamente lamentele da parte dei cittadini che non riescono a curarsi nei giusti tempi e sempre più frequentemente ricevo richieste di aiuto per poter prenotare delle visite o degli interventi chirurgici che data la loro urgenza non possono essere rimandate alle calende greche” – attacca il consigliere di minoranza. “Molte prestazioni sono sospese, compreso quelle fondamentali per la prevenzione oncologica e che la gente disperata intasa i pronto soccorsi che con le loro croniche carenze di personale non riescono ad evadere che le solo richieste più urgenti. Molte prestazioni sono ferme alla mancata erogazione della fase Covid e che l’organizzazione messa in atto non è stata più capace di recuperare come si era tanto magnificamente dichiarato dalla regione e dalla dirigenza Asl.  La gente si sente presa in giro dalla dirigenza politica, dicono che dopo anni di tasse e di sacrifici non si meriterebbero una gestione sanitaria così inefficace per la loro salute. Così molti nostri concittadini devono rinunciare a ricevere assistenza e cure in tempi consoni o devono sacrificare se stessi e la propria famiglia per ricevere erogazioni private”.
La replica di Palazzo civico è affidata all’assessore alla sanità, Filippo Ivani: “La direzione aziendale ha deciso di adottare un modello organizzativo che si divide sostanzialmente in due poli ospedalieri: l’attività chirurgica urgente programmata di elevata complessità si tiene al Sant’Andrea mentre l’attività chirurgica programmata di media e media bassa complessità afferisce all’ospedale San Bartolomeo. Questo per raggiungere diversi obiettivi: ridurre le liste d’attesa e la riduzione della durata media della degenza ospedaliera. Il San Bartolomeo ha ripreso l’attività chiurugica da maggio 2021 mentre nel mese di settembre, proprio per ovviare al problema del numero dei ricoveri contemporanei, sono stati aggiunti 10 posti letto per la Week Surgery secondo iil piano proposto da Re-start Liguria proprio per il fabbisogno sanitario che è stato accumulato durante l’emergenza Covid. La terapia intensiva di Sarzana invece è in stand by per eventuali fenomeni di ripresa della pandemia ma è sempre garantita la presenza di un anestesista per garantire l’assistenza per tutti quelli che raggiungono il pronto soccorso ma anche per gli altri pazienti. Le attività ambulatoriali sono riprese secondo le indicazioni regionali sopratutto nelle strutture private accreditate che già erogano servizi per il per conto del Sistema Sanitario regionale. Per quanto riguarda i primari di cui si chiede contro nella parte finale dell’interpellanza, sono stati espletati da gennaio di quest’anno i concorsi per le Strutture complesse di ginecologia e ostetricia, pediatria, igiene e sanità pubblica e i tre direttori di distretto del 17, 18 e 19 mentre entro novembre toccherà ai concorsi per i la struttura di neorupsicologia infantile, igiene, alimenti e nutrizione. In corso infine le procedure di mobilità per il dirigente medico di gastro, urologo, cinque infermieri pediatrici”.
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