Ad un certo punto, lo scenario che si sono trovati di fronte era lo stesso. La direzione presa, completamente diversa. Ma lo Spezia ha davvero visto da vicino compiersi il disegno di ricreare una delle coppie gol più devastanti della storia del campionato Primavera. Ebrima Colley e Roberto Piccoli, mattatori con l’Atalanta nel biennio 2018-2020. Due campionati e una supercoppa vinta, 28 reti il primo e 33 per il secondo. Ad inizio agosto era cosa fatta. Il gambiano si trasferisce allo Spezia in prestito annuale. Il centravanti, già al Picco la stagione precedente, prende ancora tempo. Sbaglia chi pensasse una trattativa fosse più avanzata dell’altra, perché in entrambi i casi Riccardo Pecini aveva strappato più di una strette di mano.
L’orizzonte che Atalanta e Spezia apparecchiano ai due giovanissimi talenti è la stesso. A Bergamo c’è da rimanere per ritagliarsi qualche scampolo di gara, nel golfo ci si gioca un ruolo di primo piano. Ed è qui che le strade dei due ragazzi si dividono. Il gambiano ha chiuso la stagione di Verona con cinque partite da titolare e vuole giocare. Non ci pensa un attino: firma ed è a Follo. Piccoli tergiversa, perché Zapata non sta bene e si intravede uno spazio non preventivabile ad inizio estate. Un periodo in cui il “sì” a indossare di nuovo la maglia bianca era già arrivato. E c’è la maglia nerazzurra, quella naturale. Piccoli sta all’Atalanta come Maggiore allo Spezia, aspetto decisivo.
Il resto è storia. Gasperini gli garantisce considerazione e Piccoli rimane. Pecini vira su Rey Manaj che ha le stesse caratteristiche di centravanti di potenza. Sullo stesso asse arrivano Reca e Kovalenko, i rapporti tra i club rimangono buoni nonostante il contrattempo inatteso visti di presupposti. Per adesso Colley ha giocato quattro volte più del compagno a cui sfornava assist in primavera (286 minuti contro 74). Ed il bello è che lo spezzino ha anche dovuto superare un infortunio. Piccoli potrebbe anche finire sul mercato a gennaio, ma questa volta non ci sarà lo Spezia tra le pretendenti visto il blocco del mercato e la saturazione del reparto di Thiago Motta. In cui oggi scalpitano in tanti.
