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“Auser e Unitre non auditi, diritto negato”

Il consigliere Nebbia Colomba stamani in commissione a Lerici: "Mi rivolgerò al segretario comunale ed eventualmente al prefetto". Il sindaco Paoletti: "Convocazione richiesta senza elementi concreti e su un tema di competenza della giunta, non del consiglio". Il presidente Federici: "Associazione umiliata, faremo un punto sulla delibera anche sotto il profilo della legittimità".

Comune di Lerici

“Avevo chiesto fossero che in commissione fossero auditi anche il presidente provinciale Auser, i rappresentanti di Auser Lerici e la presidente Unitre. Così invece non è stato. È la negazione del diritto di un consigliere comunale di audire una persona in commissione su fatti di pubblica rilevanza, come avviene in molti altri Comuni. Chiedo una comunicazione scritta sul perché della mancata audizione. La sottoporrò al segretario comunale ed eventualmente al prefetto”. Così stamani a Lerici in commissione il consigliere Emanuele Nebbia Colomba (Siamo il Golfo dei poeti), richiedente della seduta, dedicata agli spazi di Arca-Auser e Unitre, in particolare alla delibera con cui il mese scorso la giunta comunale ha riformulato l’assegnazione degli spazi al 40 di Via Gerini: saletta all’Unitre, zona bar ad Arca Auser, che nei giorni scorsi, con il presidente provinciale Massimo Federici, ha espresso perplessità e critiche in merito alla decisione (oggi, QUI, un intervento di Arca Auser Lerici) . “La scelta è mia, noi in commissione consiliare abbiamo sempre trattato argomenti che riguardano il consiglio comunale”, ha replicato la presidente Lisa Saisi. “Ma questo tema in consiglio sarà toccato, essendoci un’interrogazione in merito della consigliera Bucci”, ha replicato Nebbia Colomba.

“Questa commissione – così il sindaco Leonardo Paoletti – è stata convocata senza elementi concreti e per parlare di un tema che è di competenza della giunta. Diverso ci fossero novità o soluzioni alternative… ma devono esserci. Il punto è che parliamo di quello che è stato un percorso di competenza della giunta e degli uffici, nell’ambito del quale Auser e Unitre sono già stati ascoltati. Un percorso che si inserisce in quello più ampio di riorganizzazione degli spazi comunali, che vuole che nella scuola ci sia solo la scuola e che gli uffici comunali abbiano spazi dignitosi e adeguati. Nei confronti di Auser non c’è alcun preconcetto e nessuno vuole creare problemi all’associazione, che anzi continua a svolgere regolarmente i servizi per il Comune, che il Comune regolarmente paga, a fare le proprie attività, a usare la sala di Pozzuolo, con la possibilità di utilizzare all’occorrenza la sala consiliare. Quando sarà completata questa positiva operazione di riassetto generale sarà poi possibile individuare nuovi spazi”.

Presenti in commissione anche l’assessore Alessandra Di Sibio, la consigliera Arianna Bucci e, uditori, il consigliere Bernardo Ratti e il presidente provinciale Auser Massimo Federici. “Abbastanza sorprendente non ci sia la possibilità di essere auditi, come avviene più o meno ovunque – ha commentato a margine della seduta l’ex sindaco della Spezia -. Trovare dei modi per essere ascoltata è un diritto della comunità. Mi dispiace perché forse avremmo avuto la prima occasione ufficiale per esporre la ragione di questa nostra resistenza. Che è molto semplice: quello non è uno spazio dato all’Auser, quella è la sede storica dell’associazione. La decisione, presa dalla giunta in maniera piuttosto forzata, mette in ginocchio la vita dell’organizzazione, togliendole tutti gli spazi dedicati alla vita associativa, e arriva dopo due anni di pandemia terribili per tutti, ma in particolare per chi si occupa di terza età. Era in corso un denso programma di iniziative e attività al quale adesso siamo costretti a rinunciare. Non solo, probabilmente dovremmo rinunciare alla nostra stessa presenza lì, perché non si può ridurre un’associazione a un bar: oltre a non corrispondere alle finalità di Auser è anche in illegittimo. Quando accaduto ci sorprende. Siamo una associazione che fa cose che ci chiede il Comune – non si tratta di elargizioni -, anzi che fa qualcosa per la comunità attraverso il Comune. Non si fa così, non si cerca una soluzione danneggiando una realtà. Di fronte a uno scenario del genere una amministrazione deve chiamare le associazioni interessate e chiedere loro di trovare un accordo. Il sindaco parla poi di un confronto che invece non c’è mai stato. Io ho fatto un tentativo in questo senso, ma dal primo cittadino c’è stato un muro di gomma: delibera fatta, è così punto e basta. Delibera – in cui tra l’altro in cui non si parla di temporaneità della soluzione – che umilia un’organizzazione, e sulla quale faremo un punto anche sotto il profilo della legittimità”.

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