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Studio del territorio

“Stiamo perdendo la memoria delle nostre radici: recuperiamola e tramandiamola”

Stamani all'agriturismo La Rosa Canina, alla Rocchetta di Lerici, il punto sugli obbiettivi e le prime iniziative di Pro Caprione e Università di Firenze.

Il professor Massimo Coli

Un ampio e ambizioso progetto di studio del Caprione, sotto molteplici aspetti: storico, botanico, geologico, archeologico, archeostronomico, architettonico. Pronti ad affrontarlo insieme, uniti da un accordo scientifico, l’Associazione Pro Monte Caprione Enrico Calzolari e il Dipartimento di Scienze della terra dell’Università di Firenze, che stamani all’agriturismo La Rosa Canina, ai Monti Branzi, di fronte a un pubblico di oltre cinquanta persone, hanno fatto pubblicamente il punto sulle prime attività svolte e su quel che intendono fare per dare ali al tutto. Dopo l’introduzione di Attilio Bencaster e Gino Cabano, che hanno illustrato le potenzialità di un’approfondita indagine dedicata al promontorio, ecco le relazioni del geologo Sergio Mancini e dei giovani studiosi Antonio Ratti, Leonardo Cappuccini e Joshua Enrico Pagano, quindi l’intervento di Andrea Calzolari, figlio di Enrico, che ha ricordato la figura del padre e la scoperta della farfalla dorata ai Monti di San Lorenzo. Ha tirato le fila ed è entrato nel dettaglio di quella che sarà l’attività del gruppo di lavoro il professor Massimo Coli, dell’ateneo fiorentino – presente per UniFi anche l’architetto Anna Livia Ciuffreda.

“Il nostro compito – ha detto il professor Coli – è portare la scienza come metodo di conoscenza e studio, come razionalizzazione di tutte le belle cose che ci sono in questa zona. Qui abbiamo un bene culturale che riguarda tantissimi aspetti. C’è una memoria da recuperare, perché la stiamo perdendo, stiamo perdendo la memoria delle nostre radici. E una volta recuperata va fossilizzata, ad esempio con delle pubblicazioni, quindi proposta e tramandata. Meglio ancora se in tutto ciò riusciamo a fare anche dei recuperi fisici, ad esempio visite, musei, attività per le scuole, perché portano interesse, gente, lavoro e vita; ma non con l’intento di portare le persone a fare una girata nei boschi, bensì di dare loro conoscenza, renderle partecipi, far loro amare il luogo. Tra le nostre prime attività c’è stata la redazione di un documento programmatico, una lista di cose da fare che comprende una cartografia di base e il rilievo e lo studio delle varie emergenze, da inserire nella cartografia; ciò può essere gestito con un sistema Gis, informazione geograficamente georeferenziata, dal quale si possono anche derivare una App e un Web Gis”.

Il professor Coli ha illustrato anche i temi di progettazione attualmente individuati: Pieve di San Lorenzo, nuclei di Barbazzano e Portesone, farfalla dorata, cave di portoro e vie di lizza, sito archeologico di Ameglia, carsismo, doline e grotte, Zezziggiola e le miniere di Punta bianca, marmo di Punta bianca, necropoli del Cafaggio, viabilità storica, ‘disseminazione’ della conoscenza ed educazione alla stessa. Il professore ha altresì fatto il punto sul funzionamento degli iter progettuali e delle dinamiche di sostegno economico delle varie iniziative, aspetti fondamentali per concretizzare le varie idee. In merito alle risorse in gioco, l’accordo, ha spiegato Coli, prevede che l’impegno dell’ateneo sia al massimo del 60 per cento – non denaro, ma lavoro, strumentazione ecc. -, mentre il resto, in questo caso pecunia, sia a carico di un altro ente pubblico.

Prima del rompete le righe per il pranzo in agriturismo, il saluto delle amministrazioni comunali di Ameglia (presenti gli assessori Raffaella Fontana e Marzia Ratti) e di Lerici (sindaco Leonardo Paoletti e assessore Marco Russo), in rappresentanza dei due enti comunali, che, come quello di Arcola e il Parco di Montemarcello, Magra e Vara (in platea l’ex presidente Pietro Tedeschi), hanno dato il loro patrocinio all’associazione Pro Monte Caprione, condividendone spirito e obbiettivi.

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