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Ecosistema urbano, La Spezia perde nove posizioni ma resta prima in Liguria

Il rapporto di Legambiente premia Trento, la nostra città è in 26esima posizione. Note positive da trasporto pubblico, qualità dell'aria e auto in circolazione.

Panorama della Spezia

Trento si conferma la città più ‘green’ d’Italia nel 28esimo rapporto “Ecosistema Urbano” realizzato da Legambiente con Ambiente Italia e il Sole 24 Ore sui dati raccolti nel 2020. L’istantanea dell’anno della pandemia, realizzata sulla base di 18 indicatori nei cinque settori ambiente, aria, acqua, mobilità e rifiuti, ha riguardato le performance di 105 città capoluogo di provincia, con un podio completato da Reggio Emilia (che ha fatto un balzo in avanti di tre posizioni) e Mantova, scesa di una posizione rispetto al 2019. Come per il rapporto precedente le prime dieci posizioni sono tutte occupate – con la sola eccezione di Cosenza, quarta – da città medio piccole del Nord, mentre sette degli ultimi dieci capoluoghi sono del Sud, esclusi Massa, Latina e Alessandria. La classifica è chiusa infatti da Brindisi, Catania e Palermo.

Per quanto riguarda la Liguria la classifica rispecchia esattamente le posizioni da Levante a Ponente, con La Spezia prima a livello regionale al ventiseiesimo posto, Genova 37esima, Savona 48esima e Imperia 54esima. Città liguri le cui pagelle hanno però punteggi interessanti in alcune delle categorie analizzate. Per quanto riguarda l’aria, Imperia è quarta per minor concentrazione di biossido di azoto e settima per la minor concentrazione di Pm10 (Genova decima), mentre alla voce “acqua” è terza per i consumi idrici domestici più bassi. Infine Genova, che se la cava discretamente per quanto riguarda la mobilità, con un sesto posto per offerta del trasporto pubblico locale e percorrenza dei mezzi pubblici, ed è quarta per passeggeri del trasporto pubblico locale e seconda per il minor numero di auto circolanti ogni cento abitanti. Pagella questa dove compare anche la Spezia, al quarto posto dietro Milano.

Entrando nel dettaglio della nostra provincia, La Spezia occupa come detto la 26esima posizione su 105 (nel 2020 era 17esima), con un valore pari al 60,8% a fronte del 84,7% di Trento e del 100% inteso com centro urbano ideale. Detto del quarto posto nel tasso di motorizzazione, la città brilla anche per la percentuale di rifiuti differenziati sul totale di quelli urbani prodotti, con il 77% che vale il tredicesimo posto nazionale e il primato che spetta a Ferrara con un 87,5%; mentre è 48esima per la produzione annua di rifiuti urbani, con 487 chili ogni abitante. Tredicesima posizione anche per quanto riguarda l’offerta del trasporto pubblico e un punteggio di 38,2 (Milano 86,1) per i “chilometri percorsi annualmente dal complesso delle vetture divisi per abitanti”, mentre il dato sui passeggeri del trasporto pubblico vale il 24esimo posto. Bene (14esimo posto) anche la concentrazione media annua di Pm10 (particolato nell’aria) pari a 17,8 – rispetto ai 10 dell’Aquila che ha il dato più basso. Vale infine un ventesimo posto, insieme a Crotone, quello relativo all’ozono e alla “media del numero di giorni di superamento della media mobile sulle otto ore” con quattro giornate rispetto alla media di zero di Avellino che si dimostra la più virtuosa. Si resta infine fra le prime 40 per minor concentrazione di biossido di azoto.

Passando alle dolenti note spezzine la posizione più bassa è la numero 87 per la voce sul verde urbano, con i metri quadri per abitante che sono solo 12,2 contro i 995 di Matera e i 399,5 di Trento. Sono invece solo 12 ogni cento abitanti gli alberi in aree pubbliche (190,4 a Cuneo), un numero che vale la posizione 69 in graduatoria. Spezia resta però entro le prime 40 città per superficie stradale pedonalizzata e uso efficiente del suolo, e fra le prime 50 per potenza installata di kW di pannelli solari su edifici pubblici. Male (83esimo posto) anche nella dispersione della rete idrica che tiene conto della “differenza percentuale fra l’acqua immessa in rete e consumata per usi civili, industriali o agricoli”. Se infatti a Macerata la dispersione è del 9,75% alla Spezia pesa per il 55,5%. Nella stessa sezione non brillano anche l’efficienza della depurazione la cui percentuale del 88,4% vale il 71esimo posto (ad Aosta efficienza del 100%) e i consumi idrici: 150 litri giornalieri pro capite di acqua potabile per uso domestico (a Catania sono 90,7). Dalla mobilità arriva una cifra poco confortante per il numero di vittime della strada. La città è infatti 73esima in italia con 6,2 morti e feriti ogni mille abitanti, rispetto ai 2,4 di Cosenza le cui strade sono dunque le meno pericolose. Basso infine anche l’andamento relativo alle piste ciclabili dato che se a Reggio Emilia (prima) i metri equivalenti ogni cento abitanti sono 45,7 alla Spezia (68esima) sono solo 2,9.

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