LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
Domani assemblea, invitati i lavoratori dell'indotto

Ipotesi cessione all’estero, a Leonardo proclamato lo stato di agitazione

"La cessione ad aziende europee del comparto significherebbe la perdita per il nostro Paese di un settore altamente strategico, tra i principali fornitori della Difesa", sostengono CGIL, CISL e UIL. "Le aziende estere, operando solamente nel settore terrestre, prefigurerebbero uno scenario di forte incertezza sul futuro della business unit, che comprende anche i settori navale, subacqueo e munizionamento e gli stabilimenti di Brescia, Livorno e Pozzuoli oltre a quello della Spezia".

Oto Melara

Si alza la tensione all’interno dello stabilimento Leonardo della Melara. Nuove indiscrezioni riguardo la cessione della storica fabbrica spezzina muovono i sindacati ad indire un’assemblea retribuita all’interno degli spazi dell’azienda per domani martedì 9 novembre. A firmare la chiamata sono le segreterie territoriali di FIM, FIOM e UILM La Spezia e le RSU dell’azienda. “Oramai da mesi sulla stampa sia locale che nazionale continua ad essere riportata la notizia di un interessamento di Fincantieri all’acquisizione della business unit Sistemi Difesa di Leonardo. Per il nostro territorio parliamo del più importante sito produttivo  – la ex OTO Melara – che vede tra lavoratori diretti e dell’indotto, più di 1500 ingressi quotidiani”, recita la nota sindacale.

“Negli ultimi giorni è apparsa sulla stampa la notizia che nella cessione potrebbero entrare in gioco anche altre realtà industriali europee, confermando le indiscrezioni che ultimamente stavano circolando”. Il riferimento è ad un articolo del Sole 24 Ore che parlava di una distanza di 200-300 milioni di euro tra domanda e offerta. L’ipotesi di cessione all’estero non è nuova, voci in questa direzione si sono rincorse anche in passato. “La cessione ad aziende europee del comparto significherebbe la perdita per il nostro Paese di un settore altamente strategico, tra i principali fornitori della Difesa. Cedere un patrimonio tecnologico e strategico comporterebbe la perdita dell’autonomia italiana nel settore difesa, dipendendo completamente da fornitori esteri”.

Lo stabilimento di Fincantieri a Muggiano

 

C’è inoltre la forte preoccupazione dettata dal fatto che le aziende estere, operando solamente nel settore terrestre, prefigurerebbero uno scenario di forte incertezza sul futuro della business unit, che comprende anche i settori navale, subacqueo e munizionamento e gli stabilimenti di Brescia, Livorno e Pozzuoli oltre a quello della Spezia. “Non vorremmo che una possibile acquisizione comporti lo spacchettamento delle attività con un conseguente danno irreversibile per la nostra azienda. Le segreterie territoriali FIM, FIOM e UILM e la RSU ritengono che la BU SDI debba rimanere italiana e si opporranno ad ogni ipotesi di cessione ad aziende estere”.

I sindacati “ritengono imprescindibile il mantenimento in continuità dei 4 siti, dei relativi livelli occupazionali e delle attività presenti” e “proclamano fin da subito lo stato di agitazione delle Lavoratrici e dei Lavoratori della BU Sistemi di Difesa”. L’assemblea a si svolgerà dalle 10.30 alle 11.30 e dalle 14.30 alle 15.30 presso il salone assemblee. L’assemblea è aperta ai lavoratori dell’indotto.

Più informazioni
leggi anche
Oto Melara
Chiedono che il ministro guerini prenda posizione
“I lavoratori contrasteranno la cessione di Oto Melara con ogni strumento”
Stabilimento Leonardo
Presidente roberta pinotti
Sistemi Difesa Leonardo, Rsu incontra Commissione Senato: “Segnale importante”