LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
Il botta e risposta negli atti

Miglio blu, troppe assenze in cantiere: il Comune risolve il contratto. E parte di quanto già fatto è da demolire

Il nuovo parcheggio di Pagliari

Troppi ritardi e troppe assenze. Sono questi i motivi che hanno spinto il Comune alla risoluzione del contratto in essere con le ditte Ires e Cosmar, che da alcuni mesi stavano operando nel cantiere per la realizzazione del Miglio blu. A poche settimane dalla presentazione al Salone Nautico l’intervento mirato a valorizzare la presenza di importanti marchi della nautica mondiale tra Pagliari e Ruffino, sostenuto anche da risorse della Regione e dell’Autorità di sistema portuale, subisce così una brusca battuta d’arresto. La consegna dei lavori da parte dell’impresa avrebbe dovuto avvenire proprio in questi primi giorni di novembre, e con le proroghe di 30 e 20 giorni concesse dall’amministrazione si sarebbe dovuti arrivare al 23 dicembre. Ma con la necessità di procedere a una nuova assegnazione, anche se effettuata pescando dalla graduatoria già predisposta in sede di gara, i tempi si allungano e i lavori saranno conclusi non prima della primavera 2022.

Il contratto di appalto, sottoscritto ad agosto 2020, prevedeva una spesa di 837.576,63 euro per Palazzo civico, a fronte della realizzazione di pista ciclabile, marciapiede e sede stradale lungo un primo tratto di Viale San Bartolomeo e il parcheggio a Pagliari, in Via Pitelli. I lavori sono stati consegnati il 20 luglio per una durata stimata in 471 giorni, ma dopo l’impostazione del parcheggio le operazioni hanno iniziato ad andare a rilento. Al primo saldo di avanzamento lavori di 244.227,49 euro, nel gennaio scorso, nessuna obiezione, poi sono iniziate le assenze contestate dagli uffici comunali. “I lavori relativi alla seconda fase, da avviarsi a gennaio 2021 e della durata prevista di circa nove mesi, sono stati caratterizzati da presenza discontinua in cantiere della ditta appaltatrice“, scrive Palazzo civico nell’atto di risoluzione del contratto, dove sono riportate anche le due riunioni avvenute con un rappresentante tecnico delle ditte, che hanno sede a Isernia. E nonostante le rassicurazioni ricevute a luglio “il cantiere è ancora in stato di abbandono (alla data dell’atto, Ndr)”.

Il Comune contesta in definitiva l’assenza degli operai per 165 giorni su 277 giorni lavorativi nel 2021, “senza congruo preavviso né motivazioni fondate e documentate, con conseguenti ritardi nell’esecuzione dei lavori fino alla loro totale interruzione dal mese di luglio” e l’assenza della direzione di cantiere da parte del direttore tecnico, oltre ad alcune omissioni del rispetto della normativa in fatto di sicurezza.
Rilievi che il raggruppamento di imprese rigetta in toto in una nota di metà ottobre. I lavori, al contrario, sarebbero stati rallentati dalla consegna frammentata delle aree di cantiere da parte dell’amministrazione e dalle continue e repentine modifiche richieste dalla direzione dei lavori, che avrebbero reso ancor più lento il reperimento dei materiali, già complicato dalla situazione pandemica. La controparte accusa anche Palazzo civico di aver dovuto eseguire “lavori notevolmente difformi rispetto a quelli previsti nel progetto a base di gara, sulla base di indicazioni fornite via via dalla direzione lavori ed ancora oggi non recepite in una perizia di variante; tale carenza impedisce alla ditta di proseguire i lavori, facendola permanere in uno stato di sospensione di fatto, non formalizzato dal Comune in un rituale verbale di sospensione”.

Le controdeduzioni del Comune riportano l’intervento nei termini della manutenzione, e dunque della flessibilità di intervento, e rimbalzano le critiche sulla consegna delle aree spiegando quale sia la prassi nei cantieri urbani. Non un passo indietro, dunque: risoluzione del contratto e mandato agli uffici di scorrere la graduatoria per assegnare quanto prima l’appalto a qualcun altro. E non solo. In calce al documento si legge: “l’appalto è stato caratterizzato da una scarsa qualità delle ultime lavorazioni, tale da rendere necessario un prossimo intervento esteso di demolizione e rifacimento di quanto realizzato“. Di male in peggio.

Più informazioni
leggi anche
Marco Raffaelli
Partito democratico
Miglio Blu, Raffaelli: “Altro buco nell’acqua del Comune sulle opere pubbliche”
Massimo Baldino Caratozzolo
Forza italia
“Il Miglio blu appena cominciato si è già fermato e per i costi sarebbe da chiamare Miglio d’oro”
Miglio blu, siglato il protocollo per il nuovo distretto della nautica
La replica
Miglio blu, Piaggi e Giacomelli: “Progetto complesso, sia infrastrutturale che formativo. Orgoglio per la città”
Giovanni Grazzini
Botta e risposta
Miglio blu, Baldino e Grazzini: “Giacomelli in conflitto di interesse. Peracchini si intesta i successi altrui”