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Centi: “Basta ritardi nelle prestazioni sanitarie, Regione ed Asl 5 intervengano”

Roberto Centi

“La funzionalità del servizio Cup del sistema sanitario regionale è stata messa a dura prova dall’emergenza Covid-19, causando la paralisi di numerose visite mediche, ricoveri e interventi chirurgici; da diverse segnalazioni, infatti, risultano prenotabili soltanto le prestazioni di prelievo e analisi del sangue, mentre continuano a essere indisponibili visite oculistiche, dermatologiche, risonanze, tac e tutti gli esami necessari per la prevenzione e la tutela della salute”. Lo afferma il consigliere regionale Roberto Centi, portavoce della Lista Sansa questa mattina nel corso dei lavori del Consiglio per la discussione dei temi che riguardano da vicino la sanità spezzina.

“I ritardi nell’espletamento delle visite mediche – prosegue il consigliere – erano già significativi prima della pandemia, l’emergenza quindi non può fare sempre da giustificazione. La causa è da ricercare, tra l’altro, nella carenza di personale sanitario e sociosanitario. Il sistema attuale di prenotazione prevede che alla fine dell’iter appaia la scritta “nessuna disponibilità trovata per la priorità impostata” senza la possibilità di stampare il report negativo, ma la certificazione di non disponibilità da parte dell’Asl è condizione necessaria per poter richiedere una analoga prestazione resa nell’ambito dell’attività libero professionale intramuraria, come stabilisce il d.lgs n. 124/1998. Inoltre, abbiamo il giustificato timore che le indisponibilità delle Asl non vengano contabilizzate ai fini dei report dei servizi.”

“Oggi come Lista Sansa abbiamo chiesto al presidente e assessore alla sanità Toti se siano state programmate azioni, e quali, al fine di superare i blocchi e i ritardi nelle prenotazioni delle prestazioni sanitarie. Come sempre abbiamo ricevuto rispose vaghe ed interlocutorie. La Regione e la Asl 5 devono intervenire da subito con un piano di assunzioni straordinario, per colmare il gap che ci separa dalle altre Asl della Liguria e per riattivare al più presto esami e prestazioni che ora sono fermi. La mobilità passiva dei pazienti verso la Toscana, che rappresenta oltretutto un costo ingentissimo per la nostra Asl, deve finire”, conclude Centi.

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