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"sempre aperti a un confronto reale"

“A tre anni dalla tromba d’aria che sconvolse Marola e il territorio, i tetti di amianto sono ancora lì”

L'intervento della Società di mutuo soccorso di Marola: "La proposta del ministro Orlando sull’accelerazione sulle bonifiche delle aree degradate, che l'impatto di un Arsenale sviluppato sui canoni ottocenteschi ha imposto al territorio limitrofo, va vista in questa ottica. Per questo auspichiamo una Marina che non si sottragga al confronto ma divenga un soggetto propositivo del cambiamento".

Marola e la base navale

Il fortunale che ha sollevato e rotto le lastre di amianto sui tetti dell’Arsenale, disperdendole oltre il muro fin nel cortile della scuola di Marola è avvenuto tre anni fa, 30 ottobre 2018, ma quei tetti sono ancora lì, malgrado le promesse fatte, malgrado le note inviate, i fondi stanziati, le istanze e i solleciti anche da parte della amministrazione comunale, le richieste di Tavoli di lavoro in sinergia e le Commissioni ambiente disertate”. E’ quanto si legge in una nota della Società mutuo soccorso di Marola che prosegue: “  Il Comando Marina Nord si fa beffe di tutto quanto e invia in questi giorni, a seguito del sollecito presentato, una ennesima nota fumosa, senza cronoprogrammi seri, senza date, ne indicazioni certe di inizio lavori rendendoli pubblici, evitando ancora una volta di garantire trasparenza e chiarezza”.

“Lo dichiarammo a gran voce nella Commissione ambiente del giugno 2021, e lo ribadiamo oggi: promesse vaghe e senza impegni certi per la gente di Marola rimangono irricevibili – prosegue la nota -.  Ci appelliamo da sempre al ‘principio della precauzione sancito dalla comunità europea che prevede che se c’e’ un rischio concreto e reale della futura pericolosità’, ovvero che un tetto in amianto possa con il deterioramento ambientale rilasciare sostanze che possano nuocere alla salute, questo vada costantemente monitorato nella sua evoluzione, e quanto prima rimosso con tempi sicuramente programmati”.

“E sono proprio i tempi sicuramente programmati che continuano a rimanere oggetti sconosciuti nelle note del Comando della Marina militare – scrivono ancora nella nota-. Questa consuetudine alla superficialità da parte dei vertici di Marina militare. presuppone che i marolini abbiano la memoria corta, visto che da tre anni le note si susseguono con la stessa genericità, quando si scrive che “attualmente si è in attesa della contrattualizzazione e dell’avvio delle discendenti attività”. Ricordiamo invece benissimo che furono stanziati 600mila euro, grazie all’interessamento degli onorevoli Traversi e Orlando, con la congiunta dichiarazione da parte di Marina militare di far partire i lavori di bonifica secondo un cronoprogramma che prevedeva l’inizio dei lavori nei primi mesi del 2020… siamo ancora qui a chiederci come mai alla fine del 2021 non sia successo ancora nulla”.

“C’è stata la pandemia, è vero, ma i lavori di “rifacimento delle prime coperture dei capannoni siti nella Base Navale e l’ampliamento del parco fotovoltaico” sono andati avanti – proseguono dalla Società -. Forse l’avvicendamento a capo del Comando della Base Navale non ha aiutato, ma vogliamo smentire la diceria che “i Marolini si lamentano sempre”, chiedendo all’Amministrazione Comunale, come era stato deciso nell’ultima riunione di giugno, attraverso la Commissione Ambiente un incontro con il nuovo Ammiraglio, per avviare finalmente quel tavolo di lavoro, votato all’unanimità, tra tutti i soggetti interessati a monitorare una volta per tutte questa bonifica sempre vagamente promessa ma mai nemmeno cominciata”.

“Poiché il nostro paese è stato da sempre quello sacrificato agli interessi economici della città, monitoriamo con attenzione tutto ciò che concerne la Base Navale – si legge ancora -. La notizia che l’On. Orlando, Ministro del Lavoro, proponga di creare un hub formativo in Arsenale ci fa sperare nel rilancio dell’area al fine di invertire il lento decadimento che da anni è sotto gli occhi di tutti.  Sappiamo che implementando l’occupazione della base militare Taranto è riuscita, ad esempio, a rilanciare l’Arsenale e la città contemporaneamente. Questo per far tacere chi da sempre tenta di creare ostilità tra i lavoratori dell’Arsenale e i cittadini, in un’inutile guerra tra poveri che rifiutiamo”.

 

La proposta dell’onorevole Orlando va incontro all’idea di una base navale moderna, che non ha più bisogno di occupare grandi superfici, ma di realizzare avanzate produzioni in un polo tecnologico del futuro, non in contraddizione con l’occupazione, ma anzi in sintonia con un suo ampliamento, nella speranza che formazione e implementazione di posti di lavoro vadano di pari passo – conclude la nota -. L’accelerazione sulle bonifiche delle aree degradate, che l’impatto di un Arsenale sviluppato sui canoni ottocenteschi ha imposto al territorio limitrofo, va vista in questa ottica. Per questo auspichiamo una Marina che non si sottragga al confronto ma divenga un soggetto propositivo del cambiamento. Consci dell’importanza di questo vorremmo pertanto proporre di discutere proprio qui, a Marola, magari attraverso un convegno, di proposte e progetti, senza pregiudiziali di sorta, invitando tutti coloro che hanno a cuore questo argomento, che vogliono proporre idee, confronti, anche con altre città che hanno affrontato e vinto battaglie analoghe, per portare alla politica una visione condivisa dei bisogni delle comunità che gravitano attorno alla base militare. Marola come laboratorio di idee, per porre ascolto anche al territorio. Rilanciamo al sindaco questa iniziativa. Noi ci siamo”.

 

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