“La volontà espressa dal Segretario del porto di ‘spostare’ al largo i fanghi del dragaggio sembra uscita da una pagina di storia passata, ignorando l’esistenza di Aree Marine Protette, Siti di Interesse Comunitario, ma ignorando soprattutto l’esistenza del Santuario dei Cetacei. Ignorando l’esistenza stessa del mare e della sua economia”. Lo afferma in una nota Legambiente La Spezia in riferimento all’intervento del segretario generale Adsp Francesco Di Sarcina ieri in III Commissione. “Vanno costruite alternative che tengano in considerazione anche questi aspetti fondamentali – proseguono dal circolo spezzino dell’associazione ambientalista -. Non è solo un problema di inquinamento; i sedimenti sospesi su una colonna d’acqua al largo avranno un’enorme dispersione e influiranno negativamente sulla rete trofica planctonica e quindi del pesce azzurro (leggi acciughe) oltre che sui popolamenti bentonici. I fanghi vanno confinati separati dal mare. Noi siamo sempre disponibili a un confronto tecnico per costruire soluzioni fattibili e sostenibili”.
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