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Dieci anni dall'alluvione

Il consiglio regionale osserva un minuto di silenzio per le vittime dell’alluvione del 25 ottobre.

Toti e Giampedrone: "Misure di autoprotezione sono soluzione migliore, sempre". Una nota anche dal sindaco Peracchini: "Dobbiamo proseguire nella messa in sicurezza del territorio". Natale: "Ora anche la Regione dovrà attivare politiche perché certi eventi non si ripetano più”.

02.11.2011 ALLUVIONE BRUGNATO (SP)

Inizia con un minuto di silenzio la seduta del consiglio regionale di lunedì 25 ottobre. “Dieci anni fa la Provincia della Spezia è stata colpita da una terribile alluvione, che è costata la vita a 11 persone. Regione Liguria e l’intero sistema di Protezione Civile sono sempre vicini alle famiglie che in quella tragica circostanza hanno perso i loro cari. Oggi però non deve essere solo un momento, per quanto importante, per ricordare chi non c’è più e rendere omaggio a chi, a costo della propria vita come il volontario Sandro Usai, ha servito la propria comunità. Oggi più che mai è importante aver presente che, in caso di emergenza e allerte meteorologiche, è fondamentale agire in autotutela, seguendo le prescrizioni delle autorità ed evitando di ritrovarsi in condizioni di potenziale pericolo”. Lo hanno sottolineato quest’oggi in occasione del decennale dell’alluvione del 2011 che tanti danni ha arrecato allo spezzino il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore regionale alla Protezione civile Giacomo Giampedrone.
“Proprio ieri è stata celebrata la giornata nazionale della Protezione Civile hanno – detto Toti e Giampedrone – durante la quale i volontari hanno spiegato ai cittadini le buone pratiche da adottare in questi casi. Le misure di autoprotezione sono la soluzione migliore, sempre: non dobbiamo mai sottovalutare nessuna allerta, né pensare che un’azione in autotutela possa essere inutile o superflua. Da parte nostra, come Regione Liguria, stiamo lavorando e continueremo a farlo, investendo negli ultimi anni oltre un miliardo di euro per combattere il rischio di dissesto idrogeologico e rendere la nostra regione sempre più sicura. Sono i fondi investiti meglio, ma non esiste investimento migliore di protezione civile che le buone azioni di ogni cittadino consapevole”.

Anche Pierluigi Peracchini, Presidente della provincia della Spezia, ha inviato una breve nota stampa per ricordare quegli eventi tragici: “Dieci anni fa la provincia della Spezia venne investita da un’emergenza che sconvolse gran parte del nostro territorio. I segni e le ferite di quella tragedia le abbiamo ancora dentro, molte delle quali non si potranno mai rimarginare. Alcune settimane fa, solo grazie a un impegno rinnovato in questi ultimi mesi, abbiamo ripristinato strade, ponti e infrastrutture che vennero spazzate via in quella tragica notte del 25 ottobre, restituendo ai territori dei servizi essenziali da tempo attesi. Ma questo non basta, dobbiamo proseguire nella messa in sicurezza del territorio, dobbiamo mantenere l’attenzione ed impegnarci in un lavoro di squadra per fare in modo che simili tragedie non possano più accadere. Lo dobbiamo alla memoria di quelle 13 vittime che abbiamo pianto in quei giorni e che ancora oggi ci sono da monito, lo dobbiamo all’esempio che c’è stato dato dagli abitanti dei comuni colpiti, a quelle persone che nelle ore successive al disastro erano già impegnate nella ricostruzione”. Parole anche dal consigliere regionale del Partito Democratico Davide Natale: proprio dall’esponente spezzino è arrivata la richiesta di ricordare le vittime di quell’alluvione, che ha messo in ginocchio un territorio che con fatica si è rialzato, anche se molte ferite si devono ancora rimarginare perché da quel giorno tutto è cambiato. “Quei giorni hanno segnato profondamente un’intera Regione – dice il consigliere – Ricordo lo smarrimento che si leggeva negli occhi dei miei concittadini ma anche la determinazione di ripartire. Mi stringo in particolare ai famigliari delle vittime e, attraverso i sindaci, a tutta la loro comunità. Ora anche la Regione dovrà attivare politiche perché certi eventi non si ripetano più”.

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