La rottura si compie ed è insanabile. Nelle ore in cui Raffaella Paita, maggiorente locale di Italia Viva e presidente della Commissione trasporti alla Camera, esprimeva pieno sostegno alle politiche del governo sul green pass, qui alla Spezia, a casa sua, la rappresentante renziana Dina Nobili si schierava apertamente tra i contestatori e scendeva in piazza per manifestare. Cinque giorni dopo, il partito le chiude le porte. Si sente “cacciata per aver partecipato ad una manifestazione contro il green pass e contro la vaccinazione – dice -. Io pensavo che all’interno di un partito che si professa democratico, ci fosse possibilità di esprimersi. Capisco che il tema potesse essere scomodo, ma sentirsi liberi in un momento in cui usciamo dalle restrizioni della pandemia, è fondamentale. Una posizione diversa poteva essere un accrescimento, creare una discussione”.
Affida nuovamente a Facebook il proprio pensiero. Pochi concetti, il tono è quello di una persona ferita. “Sono molto dispiaciuta. Passerò al gruppo misto, dove continuerò le battaglie politiche in cui credo. In questo periodo storico si vive una profonda ingiustizia sociale. Ci sono cittadini disperati che vivono in condizioni economiche e personali disastrose”. Infine un accenno alla propria situazione personale. “Io sono stata sospesa dal lavoro, perché in quanto tecnico radiologo ero obbligata al vaccino che non ho fatto. Ho avuto il Covid e ho ancora gli anticorpi. Esprimo la mia massima solidarietà a quei lavoratori che vivono la mia stessa situazione. Continuerò con la passione di sempre”.
Come cambia il consiglio comunale spezzino? Dina Nobili lascia il neonato gruppo Spezia Riformista in cui era confluita lo scorso 7 ottobre, nato dalla fusione dei gruppi del Partito Socialista Italiano e di Italia Viva. Passa al gruppo misto di minoranza. Spezia Riformista è dunque oggi composto da Paolo Manfredini (capogruppo) e Federica Pecunia.