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“Voglio solo tornare a studiare” a Spezia presentazione del libro su Patrick Zaki

Interverrà il portavoce di Amnesty Italia Riccardo Noury: "Il Governo come intende impiegare il tempo che manca fino all'udienza?".

Patrick Zaki

Giovedì 21 ottobre alle 17 presso il Circolo Arci Canaletto di La Spezia in via Giovanni Bosco 2, si svolgerà la presentazione del libro di Marco Vassalotti: “Voglio solo tornare a studiare#FreePatrick”, People edizioni. Interverrà il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury, per dialogare con l’autore e con il pubblico.

Un evento e un libro per contribuire a non far calare il buio sulla sua vicenda, affinché Patrick George Zaki possa tornare alla sua vita. Con il patrocinio dell’ANPI Associazione Nazionale Partigiani Italiani, dell’Arci e di Amnesty International Italia.

Introdurrà l’incontro il responsabile attivismo di Amnesty International Circoscrizione Liguria, Federico Lera. (link diretta facebook https://facebook.com/events/s/presentazione-di-voglio-solo-t/451610332940)

“Voglio solo tornare a studiare” è il diario della prigionia di Patrick George Zaki, studente dell’Università di Bologna e attivista per i diritti umani, arrestato il 7 febbraio 2020 dall’Agenzia di sicurezza nazionale egiziana all’areoporto internazionale del Cairo dove si trovava per far visita ai suoi famigliari prima dirientrare in Italia. La sua prigionia si protrae ormai da un anno. “Sono 20 mesi che Patrick George Zaki è detenuto in Egitto, privato della sua libertà in modo arbitrario, illegale, crudele; ad oggi però manca un’attenzione importante da parte della politica nei suoi confronti” ha affermato Riccardo Noury, ricordando il tempo che lo studente dell’Università di Bologna sta trascorrendo incarcere in patria. Patrick, aggiunge Noury, “è confinato in una cella angusta di un carcere sovraffollato e dalle condizioni durissime come quello di Tora al Cairo. Fa impressione pensare che alla prossima udienza del processo che lo riguarda mancano ancora due mesi. Un mese e mezzo da passare in attesa che accada qualcosa, con scarsi contatti col mondo esterno, con la preoccupazione dell’esito di quel processo che lo vede imputato di un’ accusa inesistente di diffusione di notizie false, con la prospettiva di una condanna senza appello”.

L’impressione, sottolinea Riccardo Noury,“è che in questo periodo di ballottaggi e altre questioni di politicainterna – come accaduto troppo spesso in questi 20 mesi – Patrick sia seguito soltanto dagli amici, dai colleghi universitari, dai docenti, dalla società civile ma manchi quella attenzione importante che la politica dovrebbe dare a quello che il Parlamento due volte ha considerato un cittadino italiano. Di nuovo rivolgiamo una domanda al Governo italiano: come intenderà impiegare questo mese e mezzo che manca all’udienza? Noi sappiamo come impiegarlo: parlando di Patrick ogni giorno, sollecitando i mezzi di informazione a farlo, organizzando iniziative, facendogli sentire che gli siamo vicini. Ma manca sempre qualcosa per arrivare un po’ più vicini a quell’obiettivo che è su palazzi, terrazzi, piazze di tante città. Quell’obiettivo che si chiama ‘Free Patrick Zaki’”. Dopo 19 mesi di custodia cautelare in carcere, a metà settembre è iniziato il processo che vede imputato Patrick Zaki. Due sono le udienze svolte, col processo aggiornato al 7 dicembre per consentire alla difesa di studiare gli atti.

 

 

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