"giunta dia maggior ascolto a popolazione"

“Se pericolo così impellente, un anno di attesa è preoccupante”

Pineta di Carbognano, Siamo il Golfo dei poeti: "Magari si poteva fare qualcosa di meno drastico, senza arrivare a questa urgenza".

“Allo scopo di evitare usuali strumentalizzazioni e attacchi tendenti a vanificare, sminuire, distorcere interventi seri e puntuali ogni qualvolta che si propone un qualcosa o si chiede una verifica, anche se ciò conferma che la strada da noi tenuta è quella giusta, come gruppo Siamo il Golfo dei poeti, in maniera responsabile e per il ruolo di controllo che abbiamo, ribadiamo quanto segue. Ascoltando le richieste e le preoccupazioni di tanti cittadini, colpiti in merito al prospettato e deliberato taglio di una decina di pini “domestici” siti a Lerici, in Via Matteotti (Località Carbognano o Cona), abbiamo chiesto, semplicemente e responsabilmente, un’ulteriore verifica atta ad appurare se il taglio di questi alberi sia l’unica soluzione o non ci sia qualche altro mezzo (messa in sicurezza degli stessi, ulteriori controlli sulla loro salute, pericolosità e stabilità) per ovviare a questa decisione. In considerazione che trattasi di una ‘pinetina’ composta da 20 alberi, presente ed inserita nel paesaggio lericino da oltre mezzo secolo (almeno 70 anni circa), di fatto ormai luogo caratteristico dell’entrata a Lerici e considerata luogo affettivo per lericini e turisti, parte ormai integrante del territorio, del paesaggio e amato dalla gran parte della popolazione”. Lo si legge nella nota diffusa per il gruppo di opposizione Siamo il Golfo dei poeti dai consiglieri Roberto Vara, Emanuele Nebbia Colomba e Bernardo Ratti.

“Ovviamente, come ben specificato in Commissione ambiente e sulla pagina del gruppo – proseguono i consiglieri -, siamo ben consci che la sicurezza di persone e cose sia prioritaria, e non abbiamo competenze per dubitare quanto specificato nella relazione tecnico – agronomica dal professionista incaricato (di cui non mettiamo in dubbio le capacità e la professionalità), datata però Novembre 2020, un anno fa, e portata a conoscenza solo da una decina di giorni; se il pericolo era ed è così impellente, un anno di attesa è preoccupante, magari si poteva fare qualcosa di meno drastico, senza arrivare a questa urgenza. E’ proprio per la particolarità del sito che abbiamo proposto la possibilità di un’ulteriore verifica circa la pericolosità delle piante e circa l’eventualità di altre soluzioni. Reputiamo pertanto che l’amministrazione, per correttezza istituzionale verso quei cittadini che chiedono alternative, potesse aderire a quanto da noi proposto anche in considerazione che, in un anno dalla relazione dell’agronomo, qualcosa si poteva fare. Anche la nostra richiesta di un parere all’Unità Forestale dei Carabinieri è in tal senso. Se poi il rischio ormai è così alto, che l’amministrazione faccia quello che pensa di fare. Ma non è così che si pianifica la sicurezza dei cittadini e la difesa dell’ambiente. Peraltro già a fine 2014 erano stati individuati tre pini pericolosi da mettere in sicurezza o da tagliare, ma la nuova amministrazione non aveva dato segni. E allora si poteva risolvere diversamente. Con senso di responsabilità, nel ribadire che per noi la sicurezza dei cittadini viene prima di tutto, così come importante è la difesa è del territorio prezioso che abbiamo, invitiamo la giunta lericina e chi le dà supporto ad un maggior ascolto di quanto chiede la popolazione”.

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