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Le loro motivazioni

Nobili, Caratozzolo e Costantini in piazza coi no green pass: “Sbagliato discriminare le persone” video

Nella Piazza Europa da cui questa mattina si sono alzati a più riprese cori offensivi contro Mario Draghi e accuse allo Stato di voler marchiare i cittadini “come gli ebrei” erano presenti anche tre consiglieri comunali spezzini. Mescolati tra la folla composta da manifestanti della zona e da gruppi provenienti in particolare dalla vicina provincia di Massa-Carrara c’erano Umberto Costantini di Fratelli d’Italia, Massimo Baldino Caratozzolo di Forza Italia e Dina Nobili di Italia viva. Chi più chi meno in rappresentanza delle proprie idee, invece che di quelle del partito di appartenenza.

“Sono qui per una questione di etica e pensiero personale non rappresento la mia forza politica, ma Dina Nobili, che ha subito un’ingiustizia. Ma penso sia giusto essere qua oggi anche per solidarietà agli lavoratori che subiranno quello che ho già subito io”. Sono le parole della consigliera di Italia viva, che già ieri aveva affidato a un video su Facebook i suoi pensieri e il racconto della sua sospensione dal lavoro di operatrice sanitaria, con tanto di blocco dello stipendio sino al 31 dicembre.
Alla domanda sull’incompatibilità tra la linea del partito e della leader spezzina Raffaella Paita, che da presidente della commissione Trasporti della Camera si è espressa duramente contro le annunciate proteste dei portuali, Nobili risponde: “Credo che l’onorevole Paita comprenda che sono qua per libertà etica e personale e che avere qualcuno che la pensa diversamente dalla maggior parte degli iscritti è un arricchimento, un’occasione di maggiore democrazia e confronto all’interno del partito. Non credo penserà male di me personalmente. Io ho stima di lei e la seguirò sempre”.
Infine una domanda sulla eventuale partecipazione al Consiglio comunale in presenza: “Farò il tampone se sarà necessario il green pass per accedere alla Sala del consiglio”.

Diversa la posizione di Caratozzolo: “Non sono qui a titolo personale, ma rappresento un parte di persone, che mi abbiano votato o no, che hanno queste posizioni. Alcune cose di quelle che sto ascoltando le condivido, molte altre no. Ma sono qua perché la politica avrebbe dovuto evitare di arrivare a questa deriva: sarebbe stato necessario convocare un tavolo e trovare altre soluzioni, non mettere nell’angolo le persone e creare una frattura sociale che dopo il Covid sarà comunque da scontare. Discriminare milioni di italiani significa anche consentire a gruppi eversivi di rappresentare fare quello che dovrebbero fare i sindacati, cioè difendere i diritti dei lavoratori. Non importano i 15 punti di Pil in più se avremo un Paese disgregato con i cittadini che non si riconoscono più nella propria patria”. Il consigliere azzurro prosegue spiegando di non essere contrario ai vaccini: “Per me sono sacrosanti, potrebbero anche essere obbligatori. Ma allora che si levi la firma di manleva e che si preveda una legge per il risarcimento. Invece si è deciso di obbligare al possesso della carta verde. Sarebbe stato meglio uscire dall’ipocrisia con un obbligo regolamentato. Ma quello che non trovo sensato è l’odio che è montato tra le due fazioni. Se mi sento a disagio quando dal palco a questa situazione viene accostato il dramma dell’olocausto? Mi sento a disagio quando si discriminano le persone: si sarebbe potuto prevedere il tampone gratuito, soluzioni ce ne potevano essere tante”.

“Questa manifestazione dà risalto al fatto che la politica ha fallito e che continua a farlo. Oggi vediamo qui persone di diversa estrazione sociale e appartenenti a gruppi politici diversi, siamo però tutti accomunati dall’essere contro l’autoritarismo e dalle coercizioni di qualsiasi genere. E’ un chiaro segnale che la gente è stufa di fare quello che il governo ci impone. Alcune cose sono giuste e altre sono sbagliate, quindi il governo deve fare anche un passo indietro, non solo il cittadino deve farlo”. A parlare così è il terzo consigliere presente, Costantini, ex Liguria popolare e oggi esponente di Fratelli d’Italia.
Dal palco creato dalla seduta della fontana sono arrivate alcune affermazioni forti accompagnate dal grido “Libertà, libertà”, ma anche “Draghi, Draghi vaffanculo”.
“Io ho parlato con l’organizzatore della manifestazione Luca Locci – ha aggiunto – e ho detto lui sì di mostrarsi contrario ma senza offendere nessuno. Si può manifestare in modo decorso, non bisogna offendere per alzare gli animi. Non manifesto contro il vaccino, sul quale ancora non si è capito nulla, ma contro il green pass applicato al mondo del lavoro. Gusto consentire di effettuare il tampone gratuito per chi ha effettuato la prima dose, ma non bisogna svilire chi non l’ha fatto: si parla di una spesa di 180 euro al mese per chi deve fare tre tamponi a settimana”.

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