LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
C'è chi dice sì

Dalla piazza a favore del green pass: “Nessuna libertà viene violata. Alla Spezia sdoganamento per frange di destra”

La manifestazione pro green pass in Piazza Cavour
“Sapevo che non avremmo raggiunto i numeri di chi manifesta contro, ma mi premeva dare il segnale che non c’è il monopolio del dissenso nei confronti del green pass nelle piazze italiane. Sono poche le persone che hanno voglia di manifestare a favore perché di solito si scende in piazza contro qualcosa, ma abbiamo comunque voglia di dire la nostra opinione”. Così Roberto Quber, portavoce dell’associazione I Giacobini del Golfo, commenta la riuscita della manifestazione lanciata in solitaria nei giorni scorsi. All’appuntamento, organizzato per le 17.30 di oggi in Piazza Cavour, hanno preso parte una quarantina di persone munite di cartelli “Sì alla scienza” e “No allo squadrismo” e tra loro si sono riconosciuti i volti di alcuni esponenti del centrosinistra spezzino come il segretario del Pd, Iacopo Montefiori, il leader di Leali a Spezia Guido Melley, i consiglieri regionali Davide Natale e Roberto Centi, rispettivamente per Pd e Lista Sansa, l’ex coordinatore di Articolo uno Moreno Veschi e l’ex sindaco di Porto Venere Salvatore Calcagnini.
Poco distanti gli uomini delle forze dell’ordine (Digos, Carabinieri, Guardia di finanza e Polizia locale), ma ovviamente non si è reso necessario il loro intervento.

Interpellato dai giornalisti presenti, Quber, di professione avvocato ed esperto di diritto del lavoro, ha detto la sua sul presunto tentativo di ledere il diritto al lavoro lamentato da molti tra coloro che sono contrari all’obbligo di green pass. “Il diritto al lavoro è un diritto costituzionale, ma quello che loro invocano è il diritto alla libertà, dicendo che costituzione è libertaria. Ma occorre contemperare tutte le libertà e il diritto più grande, lo ricordo, è vivere ed è poterlo fare in salute. Una volta che organismi internazionali affermano che c’è una situazione di pericolo per la salute, la garanzia del diritto alla salute viene prima degli altri. Infine – ha concluso l’avvocato – le libertà non sono violate, ma condizionate al rispetto del diritto primario che è quello della salute”.

“Stasera in questa piazza siamo pochi, ma se l’85 per cento della popolazione spezzina è vaccinato vuol dire che il sentimento è forte. Certo – è stato costretto ad ammettere il consigliere regionale Natale – chi è contro fa più presa. Ma chi ha fatto il vaccino l’ha fatto per tornare alla normalità, per non rivivere scene di città spettrali e di centinaia di bare. Dobbiamo riaprire e dare un segnale di vicinanza a chi ha sofferto di più. Essere qua inoltre è anche un modo per ringraziare chi, a partire dai sanitari, con il suo impegno nel corso della pandemia ha permesso un ritorno alla vita quasi normale”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il collega Centi: “La nostra presenza qua è anche per dimostrare all’estrema destra che non si può appropriare di tutti i dubbi e le paure, applicando poi metodi da squadrismo di destra che si risolve in scene come l’assalto di sabato alla Cgil. Peraltro un’azione condotta da esponenti di partiti sul cui scioglimento siamo favorevoli. Credo esistano nuovi fascismi che vanno combattuti su tutti i fronti”.

Proseguendo sul tema dei movimenti di estrema destra, Melley ha aggiunto: “In questi ultimi anni alla Spezia si è assistito a un po’ di sdoganamento nei confronti di certe frange. Per esempio quando è stata bocciata la mozione con la quale chiedevamo di vietare gli spazi comunali alle associazioni che non si dichiaravano apertamente antifasciste, un concetto che è del tutto in linea con il nostro dettato costituzionale. Invece la maggioranza ha preferito tenere un atteggiamento blando e ambiguo. Avverto una certa preoccupazione per questi movimenti no vax e no green pass che riempiono le piazze con foga anche se sono una netta minoranza. Non stiamo vivendo in un buon clima”.
Il segretario del Pd Montefiori ha proposto la strada per arginare la deriva populista e le contrapposizioni ideologiche: “Dobbiamo cercare di comprendere i legittimi dubbi delle persone e proseguire la campagna informativa per fugare i dubbi che permangono. Altra cosa sono le frange neofasciste che cercano di cavalcare la sofferenza: prima lo hanno fatto con tanti esercenti che si vedevano costretti a tenere le serrande abbassate per colpa dell’epidemia, ora provano a strumentalizzare le paure dei lavoratori. Di fatto sono alla ricerca di un popolo che non hanno. Non dobbiamo mai abbassare la guardia perché l’assalto alla sede di un sindacato, ovvero quello che successo sabato a Roma, non ha uguali nella storia recente italiana. In compenso ricorda l’assalto al Campidoglio di Washington di nemmeno un anno fa”.