Lettera al ministro del Lavoro, Andrea Orlando, da parte dei portalettere di Poste italiane del Centro di distribuzione di Via Crispi 173. Nella missiva, i lavoratori hanno voluto rappresentare la loro “sorpresa circa il mancato inserimento della nostra figura professionale nell’ambito dei lavori usuranti. A tale riguardo è opportuno ricordare che uno studio dell’ISPSEL, di ASL e dell’Università di Torino del 2009 riconosce per i portalettere una minore aspettativa di vita di 3.9 anni. Sono numerose le patologie, vere e proprie malattie professionali, cui è soggetta la categoria: ernie, protrusioni della colonna vertebrale, artrosi, patologie degli arti, abbassamento della vista, disturbi respiratori dovuti all’inalazione dei gas di scarico, obbligati a lavorare, quotidianamente, diverse ore nel traffico cittadino. Operiamo inoltre in qualsiasi condizione meteo e recentemente anche durante il lockdown. E’ alto il tributo che la categoria ha pagato in termini di morti dovuti ad incidenti stradali che, a nostro avviso, dovrebbero rientrare nella casistica degli infortuni sul lavoro in quanto il nostro principale luogo di lavoro è la strada”, conclude la lettera. “La lettera è stata inviata lo scorso 30 settembre – informano i portalettere -, ad oggi non abbiamo ricevuto risposta”.
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