Ha rischiato che le venisse svuotato il bancomat, ma la sagacia di una spezzina ha sventato l’ennesimo tentativo di truffa. Tutto è cominciato quando la donna, mamma da pochi mesi, ha cercato di aggiornare alcuni servizi postali online.
Durante l’iter di registrazione però il sistema si bloccava in continuazione. Ne è scattato un ulteriore controllo dei dati anagrafici e ha notato che risultava ancora la vecchia carta di identità. Per il poco tempo a disposizione ha lasciato perdere, fino a che un paio di giorni dopo non ha ricevuto alcuni sms da quello che si presentava esattamente il numero dei servizi postali. Nel testo del messaggio veniva specificato che c’erano delle incongruenze anagrafiche e l’utente veniva invitato a correggere i propri dati.
Forte del fatto che l’iter sembrasse corretto, dopo il disservizio dei giorni precedenti e il numero dal quale stava ricevendo istruzioni sicuro, ha inserito i dati richiesti relativi alla carta di credito sulla quale doveva svolgere le operazioni.
Nel giro di pochi istanti però avrebbe dovuto ricevere un codice via sms, a quel punto ha cliccato sul “contattaci” ed è stata richiamata: il numero sembrava davvero simile a quello delle Poste ma con un +39 davanti. Non prestando attenzione, immediatamente a quella anomalia, ha risposto.
Un sedicente operatore di call center l’ha chiamata per nome e cognome. L’uomo facendo riferimento alle incongruenze sulla carta di identità e la registrazione dei giorni precedenti l’ha rassicurata dicendo che avevano già fatto, come Poste, la segnalazione alla Polizia postale e che il prima possibile si sarebbe dovuta recare a un bancomat per il trasferimento del contenuto della carta di un’altra che avrebbe potuto ritirare il giorno successivo ad uno sportello nell’ufficio postale, altrimenti i suoi soldi sarebbero rimasti bloccato per 180 giorni.
Quella telefonata però ha fatto insinuato troppi dubbi. La donna ha dunque chiamato il call center dell’assistenza di Poste italiane presente sulla carta oggetto della telefonata. E così il trucco è stato svelato, gli operatori, quelli veri delle poste questa volta hanno smentito tutte le operazioni che erano state indicate in precedenza.
La fase successiva è stata bloccare la carta. Ma non è finita qui, perché la mamma è stata ricontattata dai truffatori. Lei ha risposto: “Non sono al bancomat, ma ora chiamo le forze dell’ordine”. Le è stato risposto: “Anche noi”, ma la telefonata è stata interrotta bruscamente. L’intera vicenda è stata segnalata alla Polizia postale… quella vera.