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Gimbe: “L’efficacia dei vaccini contro le forme gravi è dell’88,7%”

Continua la discesa di nuovi casi (-9,1%), ricoveri in area medica (-13,2%) e terapie intensive (-5,7%). Calano anche i decessi (-19,4%). Vaccini: nonostante 13,4 mln di dosi in frigo scende ancora il numero di nuovi vaccinati (-17,1%), a rilento le terze dosi (2,4% su una platea di 7,6 mln). Terza dose: necessario estendere l’obbligo agli operatori sanitari e aprire progressivamente alle fasce under 80.

L'efficacia dei vaccini rispetto ai ricoveri in Terapia intensiva

Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva nella settimana 29 settembre-5 ottobre 2021, rispetto alla precedente, una diminuzione di nuovi casi (21.060 vs 23.159) e decessi (311 vs 386). In calo anche i casi attualmente positivi (90.299 vs 98.872), le persone in isolamento domiciliare (86.898 vs 94.995), i ricoveri con sintomi (2.968 vs 3.418) e le terapie intensive (433 vs 459). In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:

Decessi: 311 (-19,4%), di cui 22 riferiti a periodi precedenti
Terapia intensiva: -26 (-5,7%)
Ricoverati con sintomi: -450 (-13,2%)
Isolamento domiciliare: -8.097 (-8,5%)
Nuovi casi: 21.060 (-9,1%)
Casi attualmente positivi: -8.573 (-8,7%)

“Ormai da 5 settimane consecutive – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – il dato nazionale mostra una discesa dei nuovi casi settimanali, anche se nell’ultima settimana, rispetto alla precedente, 5 Regioni registrano un incremento percentuale dei contagi”. Gli aumenti, che riguardano Basilicata (+73,6%), Prov. Aut. Bolzano (+8,7%), Prov. Aut. Trento (+20,9%), Sardegna (+5%), Valle d’Aosta (+64,5%), rimangono tuttavia contenuti in termini assoluti. Scendono a 17 le Province con incidenza pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti e nessuna conta oltre 150 casi per 100.000 abitanti. In calo anche i decessi: 311 negli ultimi 7 giorni (di cui 22 riferiti a periodi precedenti), con una media di 44 al giorno rispetto ai 55 della settimana precedente.

“Sul fronte ospedaliero – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione Gimbe – si registra un ulteriore calo dei posti letto occupati da pazienti Covid-19: rispetto alla settimana precedente scendono del 13,2% in area medica e del 5,7% in terapia intensiva”. A livello nazionale il tasso di occupazione rimane basso (5% in area medica e 5% in area critica) e nessuna Regione supera le soglie del 15% per l’area medica e del 10% per l’area critica. “Continuano a scendere anche gli ingressi giornalieri in terapia intensiva – spiega Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione Gimbe – con una media mobile a 7 giorni di 22 ingressi/die rispetto ai 29 della settimana precedente”.

Vaccini: forniture. Al 6 ottobre (aggiornamento ore 6.13) risultano consegnate 98.883.319 dosi: con la consegna di 3,97 milioni di dosi nell’ultima settimana salgono ancora le scorte di vaccini a mRna, che raggiungono quota 13,4 milioni.

Vaccini: somministrazioni. Al 6 ottobre (aggiornamento ore 6.13) il 76,8% della popolazione (n. 45.493.296) ha ricevuto almeno una dose di vaccino (+452.187 rispetto alla settimana precedente) e il 72,4% (n. 42.921.024) ha completato il ciclo vaccinale (+661.771 rispetto alla settimana precedente). Nell’ultima settimana scende ancora il numero di somministrazioni (n. 1.209.952), con una media mobile a 7 giorni di quasi 160mila somministrazioni/die. Il numero di nuovi vaccinati settimanali, dopo la risalita a 589mila della settimana precedente, è sceso a quota 488mila (-17,1%) nell’ultima settimana, confermando per ora i modesti effetti del green pass sulla curva dei nuovi vaccinati, al netto dell’incognita relativa al numero degli esoneri.

Vaccini: coperture. Le coperture vaccinali per fascia di età con almeno una dose di vaccino sono molto variabili: dal 96,7% degli over 80 al 70,4% della fascia 12-19. In generale, rispetto alla settimana precedente, si registrano incrementi modesti: il numero di vaccinati con almeno una dose cresce dell’1,6% nella fascia 30-39, dell’1,5% nella fascia 20-29, dell’1,2% nella fascia 40-49, dell’1,1% nella fascia 12-19, dello 0,9% nella fascia 50-59, mentre negli over 60 l’incremento non raggiunge lo 0,5%. In particolare, per le categorie a maggiore rischio di malattia severa, sono ancora 3,4 milioni (12,3%) gli over 50 che non hanno completato il ciclo vaccinale, di cui 2,59 milioni non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, con rilevanti differenze regionali (dal 15,1% della Calabria al 5,6% della Puglia).

Efficacia vaccini. L’efficacia del vaccino sulla diagnosi di SARS-CoV-2 si è ridotta dall’88,5% (periodo 4 aprile-11 luglio) al 77,2% (periodo 4 aprile-26 settembre), in particolare nella fascia di età 12-39 anni dove è scesa sino al 67,2% (periodo 4 aprile-29 agosto) – verosimilmente per l’effetto “estate” – per poi risalire fino al 72,6% (periodo 4 aprile-26 settembre). L’efficacia vaccinale si conferma, invece, molto elevata nel ridurre i decessi (94,8%) e le forme severe di malattia che necessitano di ricovero in area medica (92,6%) e in terapia intensiva (94,9%). Tuttavia, a partire da metà agosto, pur rimanendo superiore al 90% si rileva un trend in lieve ma costante riduzione per ospedalizzazioni (-2,3%), ricoveri in terapia intensiva (-2,1%) e decessi (-2,4%).

Questo dato è in linea sia con gli studi condotti in altri paesi che documentano una riduzione dell’efficacia vaccinale a partire da 6 mesi dal completamento del ciclo, in particolare nei confronti della variante delta, sia con il report “Impact of Covid-19 vaccination on the risk of SARS-CoV-2 infection and hospitalization and death in Italy” pubblicato ieri dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute. Confrontando i dati relativi a gennaio-giugno 2021 (variante alfa predominante), con quelli di luglio-agosto 2021 (variante delta predominante), si evidenzia una riduzione dell’efficacia che è minima sulle forme severe di malattia (91,7% vs 88,7%) e più netta nei confronti dell’infezione (84,8% vs 67,1%). Inoltre, nelle persone con comorbidità, l’efficacia nel prevenire l’infezione scende dal 75% dopo 28 giorni dalla seconda dose al 52% dopo circa sette mesi.

In ogni caso, nelle persone vaccinate con ciclo completo rispetto a quelle non vaccinate, si riduce nettamente l’incidenza di diagnosi e soprattutto di malattia grave e decesso: nelle varie fasce di età, le diagnosi di SARS-CoV-2 si riducono infatti del 79-84%, i ricoveri ordinari dell’88,6-95,6%, quelli in terapia intensiva del 90,7-100% e i decessi del 91,5-100%.

 

(fonte: Gimbe.org)