Si guarda alle amministrative 2022

Italia viva e Psi insieme, nasce il gruppo Spezia Riformista: “Il centrosinistra deve stare unito, iniziamo noi”

I consiglieri Manfredini, Pecunia e Nobili rappresenteranno l'area riformista: "Le ultime elezioni hanno dimostrato a Savona che si può fare meglio del modello Liguria". Franciosi: "Insieme al M5S? Sì, ma ci vorrebbe un Draghi anche alla Spezia". Brero: "Il risultato di Calenda a Roma dà speranza per il futuro".

Italia viva e Psi danno il “la” alle grandi manovre in vista delle amministrative della prossima primavera, quando anche gli spezzini saranno chiamati alle urne. I due partiti hanno infatti deciso di dar vita a un gruppo consiliare unitario che si chiamerà Spezia Riformista e che fuori da Palazzo civico punta a essere punto di riferimento e di incontro di tutte le realtà che si riconoscono appunto nei valori dell’area riformista. Una mossa che si concretizza all’indomani delle elezioni in cui il centrosinistra ha mostrato di essere in salute, mentre il centrodestra ha raccolto più delusioni che gioie mettendo in evidenza soprattutto le divisioni interne (leggi qui).

“Nei giorni scorsi – ha dichiarato Antonella Franciosi, coordinatrice provinciale di Italia viva – abbiamo rimarcato più volte la nostra tradizione riformista e oggi siamo qui a illustrare la nostra intenzione di dare vita a un gruppo che sappia accogliere sia le forze presenti in Consiglio che il civismo ed eventuali movimenti politici non presenti in Comune. Da tempo pensiamo a questa soluzione ma la spinta è arrivata dal risultato delle recenti elezioni. A Savona la lista “Riformiamo Savona” ha sostenuto insieme al resto del centrosinistra il candidato Marco Russo portandolo a sfiorare l’affermazione al primo turno. Anche ad Ameglia e Santo Stefano i risultati sono stati confortanti: gli elettori premiano il campo riformista. Il primo degli eletti nella coalizione che ha portato alla vittoria Paola Sisti a Santo Stefano ha rivolto un appello proprio a questo elettorato. Colgo l’occasione per dire che mi dispiace constatare che Leali a Spezia e Sansa, per bocca del consigliere Roberto Centi, continuano ad affermare che il modello vincente è quello ligure. Abbiamo visto come sono andate le Regionali e sappiamo bene chi è al governo della Regione, mentre le cose sono andate in modo decisamente diverso quando le alleanze hanno incluso i riformisti al posto del Movimento cinque stelle“.
Una analisi del risultato del voto che mette in luce l’andamento positivo e la composizione delle coalizioni vittoriose, lasciando il centrodestra e le divisioni che lo hanno dilaniato sullo sfondo. D’altronde è più utile concentrarsi su quello che succede in casa propria.

“Per noi essere riformisti non è certo una novità – ha esordito Giorgio Brero, segretario provinciale del Psi – e queste ultime elezioni hanno portato all’attenzione di tutti uno spaccato di società che c’è, esiste, ma che non è debitamente rappresentato. La nostra decisione di unirci in Consiglio comunale e fuori è un atto di responsabilità politica per far uscire la città dalla narcosi che l’ha colpita negli ultimi 5 anni. L’area riformista esiste e ha un peso. E’ evidente che dove il centrosinistra va unito e bilanciato vince, mentre negli altri casi perde. La Liguria lo dimostra. Infine aggiungo che il risultato di Calenda alle amministrative di Roma dà speranza per il futuro”.

Dai vertici provinciali dei due partiti la parola è passata ai consiglieri comunali, coloro che hanno vissuto il rapporto politico tra Italia viva e Psi nel corso degli ultimi anni e che lo incarneranno almeno sino alle prossime elezioni.
“Il percorso di questi anni non ci ha mai separato – ha ribadito Federica Pecunia, attuale capogruppo di Italia viva – ma unirsi in un unico gruppo nell’anno conclusivo della consiliatura, alla vigilia del rinnovo, può essere lo stimolo giusto per unificare più anime. L’area riformista non è accantonabile e comprende storie diverse che hanno un fil rouge comune. L’esito visto a Savona ci ha spinto ad accelerare per avviare un lavoro che sarà fondamentale e che vorremmo sfociasse in una alleanza ampia e solida che si rivolge a elettorato che c’è. Così la sedia di sindaco della Spezia è davvero contendibile. Vogliamo mandare a casa un modello, quello del centrodestra di Toti, che ha evidenziato di avere un elettorato ormai logoro. Ma soprattutto vogliamo liberare questo Comune, che è fermo da anni: siamo ancora senza ospedale e con opere pubbliche ferme. Nei prossimi anni ci saranno gli investimenti del Pnrr e auspicabilmente la ripresa, ma è necessario ci sia anche qualcuno che la guidi”.
Dina Nobili, altra consigliera comunale di Italia viva, ha sottolineato ancora il risultato di Calenda nella Capitale: “E’ stato molto importante e avrà ripercussioni. Quella che lanciamo oggi è la casa dei riformisti, che potrà accogliere anche chi non si riconosce nelle proposte politiche o ha visto tradite le sue aspettative. Non è assolutamente da sottovalutare, infatti, il dato dell’astensione che ha portato un elettore su due a non recarsi ai seggi”.

La parola è infine andata a Paolo Manfredini, che, vista l’anzianità della presenza in Consiglio, sarà il capogruppo di Spezia Riformista. “L’idea di creare questo gruppo non nasce oggi ma nella quotidianità, in quattro anni di lavoro, riflessioni comuni e battaglie condotte fianco a fianco. Il centrosinistra vince quando è unito, ce lo dice la storia: iniziamo noi a dire che stiamo insieme e che arriveremo insieme alle prossime elezioni. E arrivati alla fine del quinquennio possiamo dire che non ci sentiamo soddisfatti del governo del centrodestra e riteniamo che uniti possiamo elaborare proposte che facciano bene alla città”.

Infine spazio alle domande. E’ possibile che nasca un modello Spezia, che vada oltre a quello delle ultime Regionali e veda il centrosinistra unito con riformisti e quel che resta del M5S? “Se troviamo un Mario Draghi anche alla Spezia sì”, ha replicato Franciosi, ricordando come a Roma le polemiche tra i partiti al governo siano all’ordine del giorno.
Il gruppo unitario porterà alla nascita di una una lista? “Sì – spiegano all’unisono i due coordinatori e i consiglieri – viaggeremo verso una lista unitaria che potrà comprendere anche altre forze”.

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