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Il clima è sereno, il momento delicato

Thiago Motta rimane in sella, ma lo Spezia deve vincere e convincere

Incontro nel segno della serenità con il direttore Pecini, in mezzo alla visita dei colleghi di Sonderyjske e Casa Pia. Zoet verso la panchina, accelerata nell'inserimento di Nguiamba e Sher, Nzola a riposo, preoccupa Amian. Sarà una settimana a ritmi lenti a Follo, per ricaricare le energie in vista della Salernitana. Partita che rimane fondamentale per il tecnico e per tutto il girone d'andata.

Thiago Motta

Si incrociano la progettualità, il respiro lungo del disegno della famiglia Platek e le forti difficoltà che si possono trovare sul percorso. Al centro sportivo Ferdeghini oggi è una giornata di traffico intenso, in qualche modo simbolico. Ospiti dello Spezia Calcio ci sono diverse figure del settore tecnico del Sonderyjske e del Casa Pia, le sorelle europee del club di Via Melara. Scout e team manager convergono sulla Spezia, per essere tenuti a briefing da Riccardo Pecini che ha, all’interno del network, anche il compito di uniformare il metodo di lavoro tra Italia, Danimarca e Portogallo. E magari domani, se l’interesse per il Viktoria Plzen andrà in portò, anche Repubblica Ceca.

L’incontro pomeridiano con Thiago Motta si inserisce in questo flusso, senza particolari cerimonie nonostante il periodo chiaramente delicato. E’ il classico punto della situazione di inizio settimana, con tutte le attenzioni del caso suggerite dalla brutta sconfitta di Verona per 4-0, che segna un passo indietro globale al netto delle assenze. Il tecnico ha già lavorato la mattina a Follo, ancora con un gruppo ristretto tra infortunati e nazionali. C’è tra gli altri Gyasi, che alla fine rimane in Europa a lavorare con i compagni di club, non senza che la sua rinuncia faccia notizia in Ghana.

Il clima non può essere di grande entusiasmo. Si è già deciso per una settimana di lavoro calibrato, tesa a ricreare le energie nei tanti che hanno tirato la carretta. Un rallentamento dei ritmi previsto, anche prima della debacle del Bentegodi. A Motta in ogni caso non è dato alcun ultimatum, anche se rimane atteso che la partita contro la Salernitana sia fondamentale. Lo Spezia è chiamato a vincere e convincere. Al di là dei risultati di queste prime sette giornate, ciò che si cerca è anche una riconoscibile fisionomia di squadra che, anche a causa del Covid estivo e dei tanti infortuni, ad oggi si è vista solo a tratti.

Le indicazioni suggeriscono che è lecito aspettarsi che sia dato modo a Zoet di uscire dalla spirale di prestazioni negative in cui sembra precipitato da almeno un mese. E potrebbe alla fine toccare a Provedel, portiere-salvezza la scorsa stagione, giocarsi le proprie carte dopo aver morso il freno. Anche da questo tipo di valutazioni dipende l’eventuale acquisto di Mirante, che da parte sua ha già dato disponibilità a venire. Stante la squalifica di Bastoni ed il difficile recupero di Reca, da terzino sinistro dovrebbe giocare Nikolaou: fiducia a Kiwior al fianco di Hristov al centro. Sempre che Erlic non torni a disposizione.

Sulla destra, se Amian non ce la facesse (oggi risonanza magnetica), Ferrer tornerebbe al suo posto di terzino abbandonando quello di mediano. A centrocampo, si conviene sulla necessità di accelerare l’inserimento di Nguiamba e del giovanissimo Sher. Riuscire a recuperare almeno uno tra Maggiore e Kovalenko sarebbe l’ideale, ma ad oggi questa ipotesi rientra più nel campo delle pie speranze che delle prospettive reali. Anche Nzola starà a riposo nei prossimi giorni per evitare di caricare l’arto dolorante. Motta è chiamato a mischiare gli ingredienti a disposizione al meglio, per presentare una squadra che mostri equilibrio.

 

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