La tornata elettorale che si è conclusa alle 15 di oggi pomeriggio in provincia vede il centrosinistra affermarsi sul centrodestra per 3-2, mentre 2 Comuni sono andati a liste che si possono effettivamente ritenere civiche. Annoveriamo a favore del centrosinistra le elezioni dei sindaci di Riomaggiore, Santo Stefano e Ameglia, appannaggio del centrodestra Beverino e Brugnato e, infine, a favore delle liste civiche Borghetto Vara e Zignago.
Il risultato più roboante è certamente quello di Ameglia, dove il candidato del centrosinistra Umberto Galazzo ha avuto la meglio su Mauro Ciri sul filo di lana. Parliamo del Comune di provenienza di Giacomo Giampedrone che nel 2015, da sindaco amegliese, sposò e appoggiò tra i primi l’astro nascente di Giovanni Toti, che da lì a poco sarebbe diventato presidente della Regione portando con sé il giovane delfino spezzino. In quell’occasione il centrodestra regolò Raffaella Paita, troppo sicura della vittoria, e il Movimento cinque stelle, oggi praticamente scomparso. Da lì iniziò la scalata di Toti e degli arancioni, sfociata oggi in Coraggio Italia e in una trentina di rappresentanti alle Camere. Ed è nel corso di questa ascesa che il centrodestra si è ricompattato, recuperando la Lega, divenuta in fretta la locomotiva elettorale della coalizione. Ma se simbolicamente tutto era iniziato da Ameglia, con questa sconfitta Toti e il centrodestra sperano che non si stia scrivendo l’ultimo capitolo della storia. A un anno dalla conferma schiacciante al governo della Regione sembra in effetti presto per vendere la pelle dell’orso, ma nel centrosinistra c’è già chi guarda avanti con rinnovata speranza. Anche perché lo scontro fratricida cui si assiste in Liguria da qualche mese tra Forza Italia e i Popolari da una parte e Cambiamo dall’altra ha dato i suoi “frutti”, proprio ad Ameglia. Non sfugge infatti che Mauro Manzi abbia sottratto non pochi voti a Ciri, sconfitto per una manciata di preferenze da Galazzo. E se lo schema, come pare al momento, si ripetesse alle amministrative 2021 sulle schede del capoluogo? L’accoppiata Nanni Grazzini – Andrea Costa potrebbe mettere a repentaglio la conferma di Pierluigi Peracchini? O quantomeno potrebbe portarlo al ballottaggio? Visto l’andamento del voto in provincia e quello a livello nazionale sembrerebbe di sì.
Talvolta, come accaduto a Borghetto Vara – altro Comune in cui il risultato ha sorpreso un po’ tutti -, non è nemmeno questione di guerre di potere, quanto di dinamiche locali. E difficilmente potrebbe essere diverso in un Comune con 1.145 elettori. Sta di fatto, però, che il sindaco uscente Claudio Delvigo, sostenuto apertamente da Cambiamo, è stato sconfitto (anche in questo caso di pochi voti) da Stefano Coduri, nome di punta di una lista trasversale che ha unificato candidati che vanno dalla sinistra alla Lega.
Ed è dalle parole a caldo dell’onorevole leghista Lorenzo Viviani che non si scorge alcun riferimento agli alleati di Cambiamo: “La Lega avanza in Val di Vara, con una politica fatta di lavoro sul territorio e ascolto delle esigenze dei cittadini che ci hanno ripagato con la fiducia in questa tornata elettorale a Brugnato e a Borghetto di Vara. Conosciamo la passione e la tenacia di Corrado Fabiani e Stefano Coduri e siamo sicuri che lavoreranno al meglio per il bene dei loro Comuni. Un grazie ai nostri amici di Fratelli d’Italia con i quali abbiamo instaurato un rapporto di dialogo e collaborazione costruttivo in questa tornata elettorale che ha portato i frutti sperati”. Non è una resa dei conti, ma anche il fatto che a Brugnato si siano sfidati due ex sindaci di centrodestra sostenuti da anime diverse, ovvero il vincitore Corrado Fabiani e lo sconfitto (per 22 voti) Claudio Galante, dà l’idea di un clima più teso di quello che viene solitamente mostrato.
Se Cambiamo perde sonoramente a Borghetto e ad Ameglia, sempre nel centrodestra non può certo gioire Liguria Popolare. A Beverino la maggioranza uscente a guida costiana non è riuscita a riconfermarsi con Giampaolo Pascotto. Il candidato arancione Marco Cosini, ex vicesindaco di Costa, ha avuto la meglio con quasi il 50 per cento dei voti staccando nettamente i rivali.
A Santo Stefano non è andata meglio: dei tre seggi in Consiglio comunale avuti negli ultimi cinque anni nessuno è stato confermato. La vittoria di Paola Sisti è stata schiacciante e la lista guida da Alberto Monticelli non ha centrato il risultato minimo nonostante la spinta del consigliere provinciale popolare Francesco Ponzanelli mentre ottiene tre seggi l’arancione Emanuele Cucchi e uno l’esponente dei comitati Luciano Mondini. Costa incassa un altro risultato negativo dopo le Regionali, momento in cui tutti lo davano per spacciato seguito dalla nomina a sottosegretario alla Salute.
“Un passaggio elettorale positivo con le conferme della Sisti e della Pecunia. Brilla l’affermazione ad Ameglia di Galazzo. Ha vinto chi ha fatto una campagna elettorale al fianco dei cittadini e chi ha dato l’idea di potergli risolvere i loro problemi. Una secca sconfitta per il centrodestra di Toti e Pucciarelli”, ha commentato il consigliere regionale del Pd, Davide Natale.
A Riomaggiore, appunto, il centrosinistra ha visto riscrivere il nome di Fabrizia Pecunia nell’albo pretorio. E all’interno del perimetro c’è anche Italia Viva: “I nostri complimenti anche a Fabrizia Pecunia che sin dall’inizio abbiamo sostenuto e ringraziamo per avere accettato il nostro appoggio senza infingimenti pur non avendo espresso candidati nella lista a suo sostegno”. Di fronte c’era la lista guidata da Edoardo Bonanini, capace di ottenere il 47,13 per cento delle schede, tenendo sino all’ultimo in sospeso una contesa in cui hanno contato più del previsto tanto le ideologie quanto i rapporti sul territorio e con il Parco nazionale, una delega che come preannunciato sarà consegnata nelle mani di Nicola De Benedetto.
Italia viva rivendica un ruolo nell’unità del centrosinistra anche sulla già citata Ameglia: “Una bellissima giornata di grandi soddisfazioni elettorali per il campo riformista. Il risultato di Ameglia in particolare ci scalda il cuore, proprio perché da lì sono partite le mani che il centrodestra ha steso sulla nostra regione e sui nostri territori e da Ameglia, dove tutto è iniziato, parte oggi la nostra rivincita. Un ringraziamento particolare – dichiara Antonella Franciosi – quindi a Umberto Galazzo, candidato civico dal profilo riformista per il suo coraggio e la sua determinazione. Toti perde nel suo Comune ma anche a Borghetto e a Brugnato. Finalmente la sua stella, e quella dei suoi amici, tramonta nella nostra provincia”. Nessuna rivendicazione e poca politica nelle elezioni di Zignago, dove il sindaco uscente Simone Sivori si è presentato a capo dell’unica lista presente sulle schede.
L’unione fa la forza, dice l’adagio. Ma un altro modo di dire assai consolidato recita: “in politica due più due non fa quattro”. Sia come sia ogni qual volta che gli schieramenti si presentano divisi nel momento della sconfitta si rimpiange l’unità perduta. Una lagnanza che negli ultimi tempi appartiene al centrodestra ma che per molti anni ha saturato il testo dei mea culpa di centrosinistra e che lo ha fatto di nuovo alle ultime Regionali.
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