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Il sopralluogo

Rimembranza sotto i ferri, verso il secolo di vita: “Così è riemersa la scala sepolta” fotogallery

A febbraio fine lavori: la più grande area verde del nord cittadino sarà riqualificata e nel 2023 compirà cent'anni. Piaggi: "Volevamo recuperare senza snaturare. Fondamentale che sia una gestione umana, pensiamo anche a soluzioni per la ristorazione". Sarà illuminato per la prima volta e la celebre lancia sopravvissuta allo sciaccallaggio diventerà il simbolo del nuovo corso.

Parco delle Rimembranza: la scala ritrovata

A ben guardare oltreché essere in assoluto il più antico parco urbano delle città, è l’unico vero e proprio polmone verde del nord cittadino, crocevia di ben quattro quartieri. La sfida era ed è quella di toglierlo dall’emarginazione non solo geografica dandogli una nuova vita, senza tuttavia “cancellare” la monumentalità della sua origine. Lavori in corso al Parco della Rimembranza che sarà riconsegnato alla città il prossimo febbraio dopo alcuni mesi di cantiere. Le opere erano iniziate infatti nel maggio scorso con il triplice obiettivo di riqualificare, efficientare e valorizzare il memoriale della Grande Guerra così da permettere una fruizione migliore del luogo da parte della collettività: d’altro canto per decenni si è parlato di un luogo buio e inaccessibile, spesso teatro di episodi di microcrimonalità. In questi mesi i lavori hanno riguardato il ripristino e la pulizia della scalinata adiacente alle mura rimasta per anni sotto montagne di vegetazione e spazzatura. Concluso poi il riempimento delle gradonate con materiale arido uguale all’esistente e pulizia delle canalette esterne, si procederà con l’illuminazione della scalinata stessa. “Il parco sarà illuminato per la prima volta da quando è stato costruito e sarà dotato di un impianto di videosorveglianza – spiega Luca Piaggi a Città della Spezia durante un sopralluogo -. La scala in arenaria, riemersa dopo un grande lavoro di minuziosa escavazione da terra e detriti, sarà illuminata con dieci punti luce che salgono lambendo le mura ottocentesche. Il cancello dell’ingresso secondario, nella parte finale di Via San Francesco, sarà recuperato e probabilmente spostato di qualche metro, verso il vivaio”. In effetti l’intera area, divisa fra i quartieri di Rebocco, Umbertino, Gaggiola e La Chiappa, si articola in aderenza alla cinta muraria della Spezia, edificata tra il 1887 e il 1889 per costituire un presidio difensivo terrestre della Spezia piazzaforte marittima. Lo sviluppo della cinta, si articola da Levante a Ponente, da Porta Rocca, attraverso il colle dei Cappuccini, spianato nel secondo dopoguerra, risalendo il crinale fino alla Porta Castellazzo, per poi discendere verso Ponente fino a Porta Genova e, superata la collina di Gaggiola e il nucleo periferico di Pegazzano, concludersi in località Buggi, per ricongiungersi alla cinta muraria dell’Arsenale.

L'assessore ai lavori pubblici Luca Piaggi

Tornando alla Rimembranza, i lavori porteranno gli operatori a predisporre il ripristino della pavimentazione e della cordolatura dei vialetti interni al parco utilizzando la solita tipologia di materiale esistente così come la medesima tipologia costruttiva. L’ultima parte delle opere saranno i tanti dettagli che un parco urbano porta in essere: dalla sostituzione dei cestini con nuovi bidoncini a “siluro” uguali a quelli già presenti alla manutenzione o sostituzione delle panchine esistenti, al ripristino della recinzione metallica perimetrale con sostituzione della parti danneggiate e/o ammalorate, mantenendo il solito disegno e le caratteristiche architettoniche che presenta, alla pulizia e sostituzione della recinzione del laghetto, fino alla sostituzione dei giochi metallici presenti nel parco con nuovi giochi in legno: “Sono gli stessi con i quali giocavo da bambino, erano gli anni ’80” – commenta Piaggi. Nel progetto esecutivo è anche prevista la sostituzione della fontana posta all’accesso al parco, con installazione di nuova fontana di tipo storico, la rifunzionalizzazione degli impianti di adduzione e scarico delle acque, la realizzazione di impianto di illuminazione pubblica utilizzando supporti e apparecchi illuminanti uguali a quelli previsti, e approvati dalla Soprintendenza, da installare nel progetto complessivo del Parco delle mura. E ancora lavori di manutenzione del verde e pulizia dell’area a parcheggio adiacente al parco con la rimozione di vecchie attrezzature abbandonate. “La sfida è chiara: senza cambiarlo molto, volevamo riportarlo al tempo in cui fu fatto. Ringraziamo Regione Liguria che ha garantito 726.000 euro dal Fondo strategico. Costi di manutenzione? Siccome non è mai stato manutenuto, non ci può essere uno storico. E’ chiaro che bisogna farlo vivere. È un bene monumentale e per questo la scala l’abbiamo recuperata ma nessun stravolgimento”. Ovvio che sarà importantissimo scegliere bene quello che succederà dopo, perché i parchi hanno bisogno di manutenzione e di un presidio fisso che sia da una parte punto di riferimento per gli avventori ma anche elemento di dissuasione per chi vuole farsi i propri comodi: “Pensiamo ad una gestione anche con la possibilità di installare un’attività di ristorazione magari con qualcosa di mobile in concessione che, finita la stagione dei flussi importanti, può essere smontato. Oppure un presidio permanente all’ingresso del parco, a quel punto attivo tutto l’anno. L’idea è non lasciarlo abbandonato, perché dopo i lavori se non c’è una gestione umana è sempre un problema” – ha aggiunto l’assessore ai lavori pubblici.

Render monumento futuro davanti all'ingresso del Parco

Per chi non ne conoscesse la storia, il “Parco della Rimembranza” in origine fu disegnato dal pittore professor Felice del Santo e costruito dall’agronomo municipale Alfredo Bartolozzi. Sorto nel 1923 sulla collina di Gaggiola, fu recintato da una cancellata in ferro aperta sulla allora via Militare e a ciascuno dei 540 Caduti della Grande Guerra fu consacrato un albero: cipressi sulla cima, querce, pini, tigli, lauri sulle pendici; dinanzi ad ogni albero fu piantata una lancia a sostegno di una targa che portava il nome del Caduto. Nei decenni successivi gli spezzini non sono stati particolarmente rispettosi della monumentalità (e sacralità) di questo luogo tanto che delle 540 lance impiantate ne è rimasta soltanto una, scampata allo sciaccallaggio collettivo perché, fortunatamente, rimasta sotto la vegetazione spontanea: “Quella lancia – spiega Piaggi – sarà illuminata così da essere vista dalla strada mentre all’ingresso principale del parco sorgerà un monumento celebrativo della storia della Prima Guerra Mondiale. Farà parte di un percorso dove anche il digitale avrà la sua importanza: la segnaletica interna non soltanto orienterà i cittadini nelle varie diramazioni del parco, ma con il qr code, installato in modo non dissimile ai giardini pubblici, potremo scoprire informazioni di tipo storico e naturalistico. Credo sia una bella cosa nell’ottica della rivalutazione che abbiamo voluto con il progetto complessivo di Spezia Forte“.

Parco della Rimembranza: le foto di cento anni fa