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"chi non vota è complice della sinistra e del vecchio"

Salvini: “Sindaca insulta perché ha paura di perdere la poltrona”

Il leader della Lega a Santo Stefano a sostegno di Emanuele Cucchi e dei candidati del Carroccio. "Questa è una terra di emigrazione, ma chi partiva da qua non riceveva 30 euro al giorno, il telefonino e le scarpe da tennis".

Oltre duecento persone oggi pomeriggio in Piazza Garibaldi per la tappa santostefanese di Matteo Salvini. Il leader della Lega ha portato il suo supporto al candidato sindaco Emanuele Cucchi e ai candidati consiglieri leghisti di ‘Uniti per cambiare Santo Stefano Magra’, Eleonora Aiesi, Emilio Parisi e Silvio Ratti. Prima dell’ex ministro, sono intervenuti il candidato Cucchi, il segretario della Lega ligure on. Edoardo Rixi, il presidente del consiglio regionale Gianmarco Medusei, l’onorevole Lorenzo Viviani, la sottosegretaria alla Difesa Stefania Pucciarelli, che ha auspicato “per il mio paese il cambiamento che tutti aspettiamo”, rivolgendosi poi alla sindaca uscente Paola Sisti: “Su Facebook ha scritto che prova schifo per Salvini. Ebbene, sindaca, si chiama democrazia, si rassegni, fossi in lei mi vergognerei”. Raccolto il microfono, ecco che l’ex ministro si è collegato alle parole della senatrice santostefanese: “Se il sindaco uscente passa il suo tempo a insultare me e voi significa che ha paura di perdere la poltrona e andare a casa. Se fosse convinta di aver fatto un buon lavoro parlerebbe di quello e non perderebbe tempo a insultare Salvini, evidentemente tante cose non ha fatto”.

Poi una carrellata su vari temi. Sul Reddito di cittadinanza, Salvini ha detto che è “giusto aiutare chi non può lavorare, ma aiutare chi si rifiuta di lavorare è un insulto a quelli che si alzano alle sei della mattina. Vedremo di intervenire”. La sicurezza, ha proseguito, “non è un capriccio della Lega e non riguarda solo le grandi città”; e ancora, “c’è bisogno che sindaci riducano le tasse comunali, soprattutto ad artigiani e commercianti che altrimenti muoiono per concorrenza di Amazon (che tra l’altro dovrebbe prossimamente insediarsi anche a Santo Stefano, si veda QUI, ndr) e centri commerciali”. Il numero uno del Carroccio ha affermato che poi che “a sinistra c’è chi vorrebbe tornare alla Legge Fornero quando, il 31 dicembre, scadrà Quota cento. Questo porterebbe l’età della pensione da 62 a 67 anni. Faremo di tutto per non tornare alla Fornero, perché con il lavoro degli italiani non si scherza. Vorrei sapere cosa pensa la sindaca democratica e comunista del lavoro… a parole siamo tutti bravi, io sono per lasciare il diritto di godersi per qualche anno la famiglia e la pensione, anche nell’interesse dei giovani di vent’anni che cercano impiego. E sul lavoro è fondata la nostra repubblica. Sul lavoro e non sul Reddito di cittadinanza, né sui favori fatti agli amici degli amici. Mi aspetto che dopo cinquant’anni Santo Stefano tiri su la testa, tiri fuori l’orgoglio e finalmente cambi, apra porte e finestre. E in comune lavora chi merita di lavorarci, non l’amico dell’amico del cugino”.

“Non vengo a dire che votando Lega – ha continuato – tutti avranno lavoro, fortuna e felicità, ma promettiamo impegno, sacrificio e onestà. Onestà che senza competenza non basta, guardiamo Roma… hanno vinto i Cinque stelle al grido ‘onestà onestà’ ed è un città ricoperta di immondizia e cinghiali. In questi ultimi giorni di campagna vi invito a non rispondere agli insulti ma a farvi avanti con il sorriso e con le idee… con l’idea di una Santo Stefano bella, pulita e ordinata, sì, ordinata, perché tutti a sinistra parlano di diritti, ma i miei nonni quando ero piccolo mi hanno insegnato che insieme ai diritti bisogna ricordarsi dei doveri”. Santo Stefano che, ha proseguito Salvini, “a prescindere dai sindaci è una comunità straordinaria e un crocevia tra regioni. Una terra anche di emigrazione. Ma chi in passato partiva da qua, dalla Lunigiana, dall’Appennino, portava lavoro, impegno, sacrificio, cultura, sofferenza, non gli davano trenta euro al giorno, cappellino, telefonino e scarpe da tennis”. Sempre a tema immigrazione, ha rilevato il leader del Carroccio “non puoi chiedere il green pass in un caffè e far sbarcare 50mila clandestini senza limiti, regole, controlli” e ha rivendicato la sua condotta da titolare dell’Interno in materia di sbarchi: “Il 23 ottobre andrò a processo a Palermo, imputato per sequestro di persona. Perché ho fatto il mio dovere: bloccare gli sbarchi di immigrati clandestini nel mio Paese. Sono l’unico imputato che va a processo orgoglioso di quello che ha fatto, orgoglioso di aver difeso la dignità del mio Paese. Tra i testimoni che porteranno l’accusa c’è anche Richard Gere, che cazzo c’entra Richard Gere? Lo hanno chiamato a dire che Salvini è brutto, egoista, razzista. Se lo portasse lui nella sua villa negli Stati Uniti, qualche immigrato, che penso non abbia problemi di spazio”.

Infine un pensiero “a chi non andrà a votare ma lunedì pomeriggio borbotterà e si lamenterà perché non cambia mai niente. Chi non vota è complice della sinistra e del vecchio, chi non vota poi non rompa le scatole per cinque anni”. A margine dell’evento, interpellato sulla vicenda riguardante Luca Morisi, figura centrale del successo social salviniano, indagato per cessione di stupefacenti, il leader leghista ha detto che “resta un amico, non voglio commentare, come fatto in casi analoghi, vedi la vicenda del figlio di Grillo. Se ha sbagliato si assumerà le sue responsabilità”.

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