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Mondo ecclesiastico

Il vescovo Palletti indica il cammino da percorrere verso il Sinodo

Monsignor Luigi Ernesto Palletti

Intraprendere un cammino in preparazione al Sinodo della Chiesa italiana e di quella universale significa innanzitutto acquisire uno stile da incarnare. Lo ha ribadito il vescovo Luigi Ernesto Palletti nell’incontro con il clero tenuto ieri l’altro alla Spezia. Riprendendo alcune citazioni del Papa, il vescovo ha sottolineato che quando si parla di sinodalità e di cammino sinodale non si tratta di presentare piani da programmare e da realizzare o decisioni pastorali da prendere ma, innanzitutto, di acquisire uno stile da incarnare e che va oltre la discussione dei problemi. Sinodo non è neppure cercare accordi o maggioranze circa soluzioni pastorali da intraprendere: al contrario, la mentalità sinodale, oltre ad essere uno stile, significa anche camminare dietro al Signore verso la gente, sotto la guida dello Spirito Santo, e porsi in ascolto dello Spirito che ci raggiunge attraverso il grido dei poveri della terra. La sinodalità ha un duplice aspetto: quello del convenire (liturgico) e quello del camminare insieme (evangelizzante). Il primo aspetto indica il rapporto della Chiesa con la liturgia eucaristica sorgente della “communio”, mentre il camminare insieme sottolinea la modalità evangelica e fraterna con cui la “communio” si attua.

Riprendendo ancora il magistero di Papa Francesco, monsignor Palletti ha indicato come il cammino sinodale debba iniziare in ogni comunità cristiana dal basso sino all’alto, entrando sempre più nella profondità della vita delle persone. Occorre dunque ascoltare la voce di tutti i battezzati: laici, presbiteri, vescovi. In particolare, riprendendo l’introduzione del cardinale Bassetti all’assemblea generale dei vescovi italiani, ha ricordato che il senso di fede del popolo di Dio non si esprime con semplici meccanismi democratici, perché non sempre l’opinione della maggioranza è conforme al Vangelo e alla tradizione. Piuttosto esso si alimenta con l’umile accoglienza della parola di Dio, con la celebrazione dei sacramenti, con la fraternità e con la preghiera, riprendendo lo stile della prima comunità cristiana. Venendo poi a definire con quali atteggiamenti si debba compiere il cammino sinodale, il vescovo ha sottolineato come esso debba procedere, come ricordato dal Papa al convegno ecclesiale di Firenze del 2015, con umiltà, disinteresse e beatitudine, ricalcando quanto l’apostolo Paolo scriveva alla comunità dei Filippesi. Tale cammino deve essere compiuto con atteggiamento di dialogo, in ascolto insieme dello spirito e di quella voce di Dio che, come ricordava il Papa il 30 aprile scorso all’Azione cattolica italiana, “ci raggiunge attraverso il grido dei poveri della terra. In genere anche i peccatori sono i poveri della terra”. Infine monsignor Palletti ha auspicato che la preparazione al Sinodo sia motivo per la diocesi anche di una “riconciliazione sacerdotale”, ricordando che alla radice di ogni divisione nella comunità c’è sempre l’opera del maligno.

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