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Le pagelle di spezia-milan

Le pagelle: Bourabia anima e cuore, a Verde basta un pertugio

Come la Juve anche il Milan passa al Picco grazie ad una giocata i forza. Zoet non impeccabile, difficile però trovare prestazioni troppo sotto le righe e incoraggiano i miglioramenti di Nzola. Quando Maggiore può segnare spara alto ma stava zoppicando da diversi minuti.

Spezia-Milan

Zoet 5.5 – Un primo tempo di uscite controllate e ordinaria amministrazione, il Milan passa sulla prima conclusione con un colpo di testa di Maldini che lui intuisce ma riesce soltanto a smorzare: l’impressione è che con più reattività avrebbe potuto evitarlo. Più tardi, forse tradito dal sole, devia goffamente una conclusione di Leao davvero troppo centrale per andare in pressione. Nulla da dire sullo shot di Brahim, impossibile fermare una frustata da quella posizione.

Amian 7 – La consegna era quella di fermare Rebic in qualsiasi modo, con massima cura e senza farsi surclassare sulla corsa. Quella mezza volta che si allontana per accompagnare la fase offensiva, per poco lo Spezia non cade sull’irresistibile corsa dell’attaccante spalatino. Non si scompone sino alla fine, anche quando davanti ha un altro giocatore incredibile, quel Leao che tira da tutte le parti e coglie un legno impressionante. Visto il grado di difficoltà, il francese dimostra di stare sul pezzo anche fisicamente: è la sua miglior prova da quando veste la maglia bianca.

Hristov 6 – Maldini jr arriva da dietro e lo anticipa in quello che sarà il vantaggio rossonero: peccato perchè per il resto aveva fatto ottima guardia contro una squadra che ha tanti centimetri a disposizione e crossa continuamente in area di rigore. A soli 22 anni è la prima serie A, l’anno scorso giocava alla Pro Vercelli in serie C: se queste sono le premesse, il futuro è suo…

Nikolaou 6 – Senza Erlic, è lui a guidare la difesa contro le grandi ma se con la Juve lo avevamo visto impacciato negli episodi cruciali, contro il Milan la prestazione è di grande personalità. Dopo un tempo Pioli toglie un certo Giroud, praticamente annullato dai centrali aquilotti.  Le responsabilità fanno crescere e dopo i 90′ di oggi siamo sicuri che dopo la doccia fredda di Brahim una ‘ruga’ d’espressione in più gli è spuntata sulla faccia.

Bastoni 6.5 – Sfida con coraggio Saelemaekers vincendo tutti i duelli e confermando lo stato di grazia di questo inizio di campionato. E’ uno dei quattro aquilotti che cercano di chiudere sull’azione che darà i tre punti al Milan ma la sua diagonale difensiva non intercetta quella palla arretrata che manda in porta il ’10’ milanista.

Maggiore 6.5 – S’incrocia spesso con Kessie, è la medesima zona d’azione e il confronto è uno dei più belli ed intensi della partita. Soltanto una volta riesce ad arrivare sul fondo nella situazione più pericolosa dei suoi con assist nello stretto dopo un contropiede 3vs2 che lo Spezia poteva sfruttare meglio. Rimedia una dura botta in apertura di secondo tempo ma non si risparmia un secondo e al 13′ ha sul destro la palla del pari ma a tre metri dalla porta alza incredibilmente la mira. Nessuno ci toglierà dalla testa che se non fosse già infortunato avrebbe gonfiato la rete ed esultato sotto la Ferrovia. (Dal 19’st Salva Ferrer 5.5 – Ci mette minuti per capire la tensione del match, sbagliando un paio di interventi)

Sala 6.5 – Nelle scelte di Motta è il primo a staccarsi per portare pressing dei centrocampisti, si becca il giallo dopo soli 25′ per aver tranciato di netto la corsa di Saelemaekers. E’ un cartellino che può condizionare, figuriamoci se fai il centrocampista e delle sportellate fai un mestiere. Al netto di un passo cadenzato da marce ridotte è davvero difficile trovare qualcosa che non va della sua prestazione. (Dal 19’st Verde 6.5 – Le finte, i doppi passi, le imbucate ma anche il gol che scatena il Picco e non importa che ci sia una deviazione forse decisiva, ci vuole anche un po’ di fortuna quando davanti hai di marziani).

Bourabia 7 – In grande crescita, è il fosforo di questa squadra perché sa ben inquadrare le due fasi e non va in sofferenza quando il Milan si alza: il “Picco” inizia ad applaudire il giocatore apprezzato a Sassuolo, garanzia con la palla al piede ma anche prezioso nello spezzare le folate del diavolo. Finisce stremato, infatti perde due palle sanguinose una delle quali è l’incipit del gol-partita. Ma la sua è una grande gara, il problema semmai è strutturale: senza cambi nella zona nevralgica quanto si può ancora andare avanti?

Antiste 6.5 – Theo Hernandez è un gigante e sull’esterno fa sentire classe ed esperienza allora meglio sterzare verso il centro e dialogare con Nzola cui regala un assist al bacio che meritava un altro epilogo. Partite come queste sono i corsi d’aggiornamento che qualsiasi ragazzo calciatore di 19 anni vorrebbe seguire. (Dal 19’st Manaj 5.5 – Poco coinvolto, in un finale in cui invece avrebbe potuto incidere).

Nzola 6 – Pesante nelle movenze ma sufficientemente piazzato per fare un po’ di paura alla difesa milanista che infatti preferisce controllarlo a uomo con il presidio permanente di capitan Romagnoli. In fin dei conti il primo tiro in porta della partita è un suo diagonale potenzialmente interessante ma lento e prevedibile per il resto sono sponde, movimenti in profondità e una conclusione che gli rimane in canna. E’ uno che ha voglia di ritrovarsi e oggi lo ha dimostrato.

Gyasi 6 – Studiato in video dopo i gol di Cagliari e alla Juve, Ema non è più una sorpresa e anche gli allenatori cercano le contromosure: ecco perché Kalulu viene a prenderlo alto, obbligandolo al gioco spalle alla porta. Al 44′ la palla che può far male alla corazzata rossonera ma il muro di Romagnoli lo obbliga all’appoggio di fortuna su Nzola, ormai impallato. (Dal 34’st Strelec s.v. – Dopo i gol con la Primavera il suo esordio in serie A per un soffio nonn diventa magia. Una palla in verticale, il duello in corsa perduto ma anche l’urlo del Picco. Per ora va bene così).

All. Thiago Motta 6.5 – Delle due gare ravvicinate con le big era quella più difficile, specialmente dopo il finale di mercoledì che può disperdere energie nervose oltre a quelle fisiche. E’ uno Spezia più compatto nei reparti, magari meno pungente rispetto alla Juve ma è una scelta logica vista l’impossibilità di fare turn over. E anche se un conto è affidarsi al contropiede e alle sterzate di Antiste, un altro su una punta fisica come Nzola, lo Spezia si muove con maggior equilibrio, concedendo al Milan molto meno che ai bianconeri. Non è comunque una partita di contenimento e i tre cambi di metà secondo tempo non mutano filosofia: Manaj e Nzola si mettono larghi, Strelec va nel mezzo con Verde che orchestra dalla trequarti, provando a sfondare sulla profondità. Non esattamente l’atteggiamento di chi vuol vivacchiare e infatti il premio arriva con l’1-1.  Punito da Brahim con una giocata nello stretto che la difesa legge senza le giuste lenti.

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