“Da sempre le amministrazioni che si sono susseguite dal ’45 ad oggi a Santo Stefano hanno dimostrato sensibilità in manifestazioni a ricordo di fatti che la nostra comunità ha pagato a caro prezzo. In accordo con l’Anpi sono state intitolate strade, scalinate. La precedente amministrazione in merito aveva provveduto ad intitolare una strada in ricordo di Don Ravini e una scalinata a Cacioppo e ha creato lo stradario della Resistenza. Un intervento che questa amministrazione ha portato avanti e che non credo abbia trovato l’assenso, peraltro giustificato, è la collocazione di due partigiani morti ad età avanzata nel proprio letto sepolti nella cappella di partigiani caduti. Considerato inoltre che caduti partigiani riposano in altri cimiteri locali quando dovrebbero essere ricordati in quella cappella, quale monumento che ricordi quella storia. Quella collocazione credo sia una mancanza di rispetto per quei ragazzi. Non se ne capisce la ragione per la storia, e della storia non si può aver paura, che quel comandante partigiano ha rappresentato. La sensibilità del sindaco non è stata corretta neppure nel ricordo dell’uccisione della scorta di Aldo Moro, un odg approvato all’ unanimità in Consiglio Comunale oltre quattro anni fa sull’apporre una targa, pur con successive sollecitazioni, non hanno ancora trovato risposta. Non si comprende quindi quale sia stata in questi anni l’attività straordinaria in merito di questa amministrazione”. Lo afferma in una nota il consigliere uscente Angelo Zangani, candidato alle comunali con ‘Uniti per cambiare Santo Stefano Magra’, replicando all’intervento dell’Anpi santostefanese.
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