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La conferenza pre partita

“Chi gioca una partita così deve sentirsi un fortunato”

Lo Spezia di Motta deve affrontare Juventus e Milan in quattro giorni. “Fisicamente stiamo tutti bene, ma soprattutto mentalmente”, dice il tecnico in conferenza.

Thiago Motta
Per ora la media è da salvezza piena: una vittoria, un pareggio e due sconfitte. E lo stesso calendario una specie di campionato in pillole. Quattro avversarie: una di alta classifica (Lazio), due di media (Udinese e Cagliari), una destinata alla lotta salvezza (Venezia). La doppietta Juventus e Milan, in quattro giorni, rompe il ritmo e mette in palio punti che a fine stagione possono fare la differenza. L’esperienza dello scorso campionato dimostra che strappare qualche punto qua e là alle grandi non è un vezzo per chi si vuole salvare, ma una necessità.
“E’ stata fortemente voluta dai calciatori”, dice Thiago Motta in merito alla bella vittoria di Venezia. Tre punti che aiutano ad affrontare i prossimi impegni con serenità. La scorsa settimana, oltre al successo, ha anche portato quattro infortuni. “Per domani rinunciamo a Erlic. Nonostante non abbia una lesione, preferiamo lasciarlo lavorare a parte e vediamo per le prossime partite. Per quanto riguarda gli altri (Colley, Reca, Agudelo), è una cosa normale nel calcio. Affronteremo la partita con quelli che stanno meglio”.
Squadra giovane questo Spezia, che dovrebbe soffrire meno gli impegni ravvicinati. “Fisicamente vedo tutti bene, anche quelli che sono arrivati più tardi e senza una preparazione ottimale. C’è chi ha fatto differenziato, per diversi motivi, ma li vedo in generale bene. Nel calcio però non si può mai parlare solo dell’aspetto fisico. C’è l’aspetto mentale che conta altrettanto e in quel senso vedo tutti benissimo”. Meglio affrontare ora le migliori del torneo? “La realtà è questa e non la voglio cambiare”.
E come si parla ad un giovane che affronta per la prima volta giocatori di quel calibro? “In maniera normale. Giocare contro Juventus, Inter o Milan in casa non necessita di particolari motivazioni, perché chiunque vorrebbe giocare una partita del genere. Chi va al campo ha la fortuna enorme di poter essere lì. Ci saranno i nostri tifosi, anche se non potranno venire tutti quelli che sarebbero voluti esserci. Non c’è niente da dire di più ai nostri giocatori”.
Kovalenko non ci sarà. “E’ stata una mia scelta scegliere Manaj trequartista a Venezia. Purtroppo Kovalenko ci lascia per la prossima partita a causa di un problema fisico, ma io su di lui conto. Dipende da quello che fa vedere in allenamento. Ogni settimana tutti hanno l’opportunità di mettersi in mostra”.
Sarà lo stesso modulo visto al Penzo? “Mi ripeto: non do grande importanza ai moduli. E’ una cosa, ma ce ne sono tante altre che contano quando c’è da far funzionare una squadra”. Ferrer mediano davanti alla difesa è una delle invenzioni di questo periodo. “Alla fine ha giocato perché durante gli allenamenti ha dimostrato di poterlo fare, lui si sente convinto di fare quel ruolo. Lo aveva già fatto, io non invento nulla. Lui è un ragazzo propositivo, che aiuta gli altri e lavora tantissimo. Metto in condizione i giocatori, insieme al mio staff, di dare il massimo. A volte si sbaglia, ma questo è il nostro lavoro”.
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