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I numeri

Musei d’estate, un 2020 da incubo. E una lenta risalita

La cultura è uno dei settori più colpiti dalla pandemia: le maestranze dei teatri, la macchina organizzativa che organizza concerti e spettacoli dal vivo, i cinema. Ma anche e soprattutto i musei, fiore all'occhiello del Belpaese. San Giorgio, Lia, Camec e gli altri: ecco lo spaccato spezzino.

I dati dei musei spezzini nelle estati 2019, 2020 e 2021

Mentre dalla primavera i musei in tutta Italia hanno finalmente riaperto le loro porta, i numeri raccontano uno spaccato impietoso. Con circa quattro mesi a porte chiuse nel 2020, i presidi culturali per cui l'Italia è celebrata in tutto il mondo, così come i monumenti e le aree archeologiche statali, raccontano una situazione a dir poco negativa: il calo dei visiatori raggiunge e supera il 75% mentre il saldo degli introiti netti sale addirittura al -78,98% (dati relativi a maggio 2021). Nel Belpaese si deve andare indietro al 1996 per trovare incassi simili: all’epoca erano comunque 166 gli istituti censiti, e comunque 25 anni fa i visitatori erano doppi. Solo in parte l'attività in digitale ha permesso di non fermare l'attività completamente: dai tour virtuali alle mostre fai da te, dai talk con curatori e direttori all'animazione sui social, sono stati tanti i tentativi, soprattutto nei lunghissimi mesi di lockdown. Alla Spezia non è andata diversamente: nell'infografica, composta con i dati forniti dal Comune della Spezia, abbiamo raccolto e ordinato gli ingressi nei musei spezzini, relativamente ai mesi estivi, quelli dove l'apporto esterno è più significativo, isolando i mesi di giugno, luglio e agosto negli anni 2019, pre-pandemia, 2020, anno primo, e 2021, secondo anno dello stato d'emergenza, generato dall'epidemia.

Il criterio va spiegato: i musei riescono a vivere solo se attraggono i visitatori da fuori, i turisti che raggiungono la Spezia, magari per vedere le Cinque Terre e le bellezze del Golfo ma che possono eventualmente essere richiamati anche dall'arte. Con i soli spezzini, ma sarebbe lo stesso a Torino se al Museo Egizio andassero solo i torinesi, i numeri sarebbero infinitesimali: com'è normale che sia. Prendiamo il Museo Lia, con le sue eccellenze non soltanto medievali raccolte anno dopo anno dall'ingegner Lia, esempio più che significativo: nel giugno 2019 furono staccati 1152 biglietti, franati a 65 nel giugno 2020 e ripresisi soltanto in piccolissima parte nel giugno 2021, quando furono 158 gli ingressi. Ad agosto il recupero si assottiglia: nel 2019 furono 1267, nel 2020 la caduta a 350, quest'anno 382. Altrettanto eloquenti i dati relativi al Castello San Giorgio, la fortificazione simbolo della città ma anche il museo che ospita le Collezioni archeologiche del Museo Ubaldo Formentini, la ricca raccolta di statuee stele e i reperti di statuaria, ritrattistica e mosaici provenienti dagli scavi della città di Luni. Nel giugno 2019 furono 4772 gli ingressi, precipitati a 358 nel 2020 e risaliti, almeno un poco, ai 575 del giugno scorso. Sfugge invece alle statistiche il Camec che passa dai 303 del 2019, ai 288 del 2020, per poi raggiungere i 354 del 2021, migliorando seppur di poche unità i numeri pre-pandemici. Il piccolo Museo del Sigillo, crollato nel luglio 2020 a soli 34 biglietti, veniva dai 2019 del 2019 e quest'anno si è fermato a 87. Nell'infografica non mancano i dati riferiti alla Palazzina delle Arti (che tuttavia gli scorsi anni non aveva mostre in essere e da quest'anno ospita la permanente su Agostino Fossati), il museo Etnografico-Diocesano di Via del Prione che nell'agosto 2019 riportò 404 ingressi, caduti a 28 nel 2020 e risaliti a 88 nell'agosto appena concluso.
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La tabella per esteso
  AMEDEO LIA    PALAZZINA DELLE ARTI   SIGILLO   SAN GIORGIO     CAMEC   ETNO-DIOCESANO  
GIU 19   1152 532 800 4772 757 404
GIU 20   65 0 (nessuna mostra) 32 358 92 28
GIU 21 158 152 30 575 185 88
LUG 19 1037 165 219 4829 538 111
LUG 20 225 0 (nessuna mostra) 34 769 117 60
LUG 21 367 100 87 1686 371 51
AGO 19  1267 176 225 5610 303 183
AGO 20  350 0 (nessuna mostra) 65 2004 288 155
AGO 21  382 51 64 2423 354 103
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