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Dopo la sentenza sui chioschi

Marinella, Pd: “In caso di richiesta danni non sia la comunità a pagare”

Spiaggia libera di Marinella

“Sulle spiagge di Marinella si addensano nuvole nere cariche di tanti, troppi interrogativi.  Agatha Cristie direbbe: “un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza ma tre indizi costituiscono una prova”. E qui la domanda che si delinea è scottante: siano davanti a una prova o sono tutte semplici coincidenze? L’ex Consigliera regionale della Lega, oggi Senatrice della Repubblica, Stefania Pucciarelli, presenta un esposto per presunti abusi edilizi dei chioschi spiaggia a Marinella. Nel settembre 2018 scattano i sequestri e nel 2019 la stagione balneare rimane al palo, con gravi disagi per i comuni utenti. Tutto fermo. Nel frattempo, il Centrodestra vittorioso a Sarzana, prende la decisione di indire un bando con evidenza pubblica per la gestione del litorale marinellese. Monta la polemica: “basta con gli affidamenti agli amici degli amici di quelli di prima!”. E così anche il 2020 rimane una stagione incompiuta. L’Amministrazioe guidata dal Sindaco Ponzanelli pubblica il bando, dai sostenitori sbandierato come ripristino della legalità, e a vincerlo però, caso assai strano, è una società chiamata Marinella Beach. Tra i soci spicca la moglie di un Consigliere comunale di maggioranza, Emilio Iacopi, esponente della Lega, molto vicino alla Senatrice Pucciarelli.
Qualche ora dopo Iacopi si dimette dal Consiglio con una ridicola dichiarazione: lo faccio per una questione di opportunità dopo che la società in cui è presente mia moglie si è vista assegnare una delle spiagge libere di Marinella. E verrebbe maliziosamente da chiedersi: una volta raggiunto lo scopo non c’era più bisogno dello scranno?
Uno, due e tre e forse anche quattro indizi, insomma. Oggi però la sentenza della Procura è chiara e netta. Per alcuni gestori addirittura il fatto non sussiste. Per altri c’è l’assoluzione perché in assenza di un piano spiagge decade ogni accusa di abusivismo.  Inoltre le concessioni rilasciate dalle precedenti amministrazioni, sulle quale si era scatenata la bagarre politica, erano regolari.
Noi come Gruppo Consiliare del Partito Democratico vogliamo vederci chiaro e lo faremo agendo in Consiglio affinché, in caso di richiesta danni, non paghi la comunità ma gli eventuali responsabili di questo scempio che ha creato un pregiudizio a tanti ed anche all’immagine di Sarzana”.

Gruppo Partito Democratico Sarzana e segretario Vico Ricci

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