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Di varese ligure

Una mano bionica per il giovane Daniel, allevatore 18enne della Val di Vara

A un anno dall'infortunio subito alla mano destra il ragazzo di Varese Ligure può ritornare verso la normalità grazie alla protesi di Officina Ortopedica Maria Adelaide.

I-Digits, una mano bionica per Daniel De Vincenzi

Un anno fa l’incidente che gli aveva portato via indice, medio, anulare e mignolo della mano destra. Oggi, dopo tante sofferenze e tanta fatica, finalmente una protesi bionica gli ha restituito l’uso della mano. Era il 17 settembre 2020, quando Daniel De Vincenzi, diciottenne neodiplomato in Amministrazione, finanza e marketing che vive a Varese Ligure, si stava occupando come sempre del bestiame dell’azienda di famiglia, un allevamento di bovini da carne. “Mentre portavo a casa un bovino, legato con una corda avvolta alla mano destra, l’animale diede un forte strattone strappando quasi completamente la mia mano a circa metà del palmo”, ricorda Daniel. Il giovane venne trasportato d’urgenza all’ospedale Policlinico di Modena, dove ha subito un tentativo di reimpianto dell’arto, che purtroppo non è andato a buon fine a causa di un’infezione. A causa dell’incidente Daniel ha perso tutte le dita a parte il pollice. Ma adesso è giunto il tempo per il ragazzo di cambiare vita tentando di ritrovare la propria normalità.

Grazie ad un video su YouTube, il giovane è venuto a conoscenza dell’Officina Ortopedica Maria Adelaide, una delle poche realtà accreditate in Italia per l’applicazione degli arti bionici. Era arrivato il momento di un altro cambiamento nella sua vita: una protesi di ultima generazione in grado di agevolare la sua quotidianità. Nello specifico si tratta di una protesi parziale multiarticolata, la I-Digits. La protesi, che risponde agli impulsi cerebrali del ragazzo attraverso un elettrodo alimentato a batterie, è in fibra di carbonio e titanio, pesa meno di un chilo e può fare 12 movimenti diversi. È stata eseguita una ricostruzione di quattro dita multiarticolate, a controllo mio-elettrico, tramite la contrazione del muscolo ipotenare. L’invasatura realizzata dall’Officina Ortopedica è in silicone e fibre di carbonio. La presa si adatta alla forma dell’oggetto e un dispositivo di stretta automatica impedisce agli oggetti di cadere, oltre a poter utilizzare schermi touch con l’indice della protesi.

La protesi ha un costo totale di circa 50mila euro, ma la spesa è stata interamente coperta da Inail.
“Con questa protesi mi aspetto di poter tornare a fare una vita più vicina possibile alla normalità e di tornare a fare tutto quello che facevo prima, consapevole delle difficoltà che ci saranno”, aggiunge Daniel. I-Digits, infatti, permette di muovere in modo autonomo tutte e quattro le dita, consentendo al paziente di compiere sia movimenti elaborati, come prendere piccoli oggetti, che altri movimenti del quotidiano, come indicare un qualcosa o stringere la mano. “L’obbiettivo più a breve termine è quello di provare a prendere la patente di guida senza ausili, in modo da poter usufruire di tutti i veicoli che mi servono per il mio lavoro. Per gli obiettivi futuri vedrò passo dopo passo che cosa mi riserverà la vita”, conclude Daniel, mettendo ancora una volta in mostra l’approccio migliore di fronte alle difficoltà.